Le strutture ricettive romane nel 2016

Roma è il Comune d’Italia che contribuisce di più alla formazione del PIL nazionale[1]. Nella formazione del valore aggiunto comunale il turismo è uno dei settori produttivi storici di Roma Capitale ed il suo impatto sulla economia della città è notevole sia in termini occupazionali che in termini di fonti di introiti per il Comune (tassa di Soggiorno[2], concessioni commerciali, biglietti di musei e monumenti, spettacoli e eventi a pagamento). La ricettività, la ristorazione, il commercio e tutti i servizi connessi al settore turismo sono l’ulteriore indotto produttivo della città capitolina e sono le tre componenti interconnesse che fanno leva sulla domanda turistica. Con l’utilizzo di dati amministrativi è stato possibile censire le strutture ricettive romane.  I dati utilizzati sono gli Open data Roma[3]. Gli open data rappresentano uno strumento di misurazione diretta e concreta dei fenomeni economici e creano le condizioni per una migliore possibilità di intraprendere decisioni politiche efficaci, strategiche ed operative mirate, con particolare riguardo ai Comuni.

Nella tabella seguente è evidenziata la sintesi numerica della struttura ricettiva romana per tipologia. Le case vacanze presenti nel territorio comunale sono più di 4000 strutture ma dispongono solo del 4% delle camere complessive, con una media di una camera a struttura. Gli alberghi invece, seppur rappresentano soltanto il 10% delle strutture presenti sul territorio di Roma Capitale, forniscono il 66% delle camere in complesso.

Tavola 1 – Strutture ricettive per tipologia, numero posti letto e numero camere presenti a Roma Capitale, Anno 2016

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Fonte: Open data Roma

Ipotizziamo che siano venduti soltanto il 50% dei 164 mila posti letto (ipotizziamo 30 milioni di presenze in un anno) a 50 euro l’uno al giorno, si potrebbe ipotizzare un fatturato di 1,5 miliardi di euro all’anno. Se vogliamo ipotizzare anche una tassazione del 10% su tale fatturato, Roma Capitale potrebbe contare su una cifra orientativa di 150 milioni di entrate da servizi ricettivi.

Il problema è concentrarsi su una seria lotta all’evasione di questo settore soprattutto se si considera che attualmente le agenzie on-line NON rispettano le clausole imposte dai regolamenti regionali e ospitano nelle loro pagine esercizi abusivi senza possibilità di distinguerli dai gestori regolari, senza garantire il turista da frodi e raggiri. Addirittura non è possibile distinguere un operatore alberghiero da un albergo completamente abusivo. Il Regolamento Regionale[4] emanato dalla Regione Lazio impone la pubblicazione nelle pagine dei siti del numero di Licenza ottenuto dal Comune il non rispetto di questa regola non permette di distinguere i regolari dagli abusivi.

Nella tabella seguente è evidenziata la sintesi numerica della struttura ricettiva romana presente in ogni municipio di Roma Capitale. Seppur il centro storico ha quasi 6000 strutture presenti sul territorio in termini di camere per strutture se ne registrano soltanto 7, rispetto al municipio IX Eur che presenta il più alto numero di camere per struttura (27 camere per struttura).

Tavola 2 – Totale Strutture ricettive per municipi, numero posti letto e numero camere presenti a Roma Capitale, Anno 2016

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Fonte: Open data Roma

Quasi 1000 sono gli alberghi presenti sul territorio romano di cui una massima concentrazione è presente nel centro storico (678 strutture ricettive).

A Roma Capitale sono presenti in media 50 camere per albergo, 39 nel centro storico e 197 camere nell’undicesimo municipio, a conferma che non necessariamente il centro storico soddisfa la domanda turistica, ma ci sono poche realtà ricettive di grandi dimensioni posizionate nella periferia romana. Una riflessione infatti meriterebbe la mobilità di queste zone collegate alla città per mettere in condizione il turista di muoversi agevolmente.

Tavola 3 – Strutture ricettive alberghiere numero posti letto e camere presenti nei municipi e a Roma Capitale, Anno 2016
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Fonte: Open data Roma

Il numero dei bed & breakfast  presenti a Roma sfiora quasi le 2000 unità, con una media però di soltanto 2 posti letto a struttura. Il 43% delle strutture svolgono la loro attività nel centro storico. I B&B hanno una fama crescente tra gli italiani e intercettano un turismo tipico di un profilo “low-cost” che spesso non permane nella struttura più di 2 giorni.

Tavola 4 – Strutture ricettive  Bed & Breakfast numero posti letto e camere presenti nei municipi e a Roma Capitale, Anno 2016
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Fonte: Open data Roma

Esiguo è il numero delle case per ferie gestite da Enti Religiosi presenti a Roma con soltanto 271 unità, ma hanno in compenso una media di 28 posti letto a struttura. Le strutture presenti nel centro storico sono le più numerose con 69 unità e 26 camere per struttura.

Tavola 5 – Strutture ricettive  casa per ferie numero posti letto e camere presenti nei municipi e a Roma Capitale, Anno 2016
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Fonte: Open data Roma

Numerose sono le strutture case vacanza presenti a Roma Capitale (tra queste ci sono le case vacanza non imprenditoriali che non sono obbligate ad aprire partita Iva per la gestione) e sono una soluzione quasi esclusiva dei clienti stranieri. Più di 4000 unità sono le strutture di cui il 60% concentrate nel centro storico. La loro capienza in media è però bassissima infatti si dispone di una camera per struttura. Soltanto il Municipio X Ostia/Acilia dispone di 8 camere per struttura.

Tavola 6 – Strutture ricettive casa vacanze numero posti letto e camere presenti nei municipi e a Roma Capitale, Anno 2016
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Fonte: Open data Roma

Infine molto eterogenee sono le altre strutture ricettive romane come la dipendenza alberghiera, Guest House o Affittacamere, ostello per la gioventù, il residence. In complesso sono più di 3000 le altre tipologie ricettive presenti a Roma, strutture con una media di 6 camere a struttura. Spesso gli affittacamere sono appartamenti o stanze in palazzetti d’epoca nei quartieri centrali gestiti in tutto e per tutto come Casa Vacanze.

Tavola 7 – Numero delle altre strutture ricettive, numero posti letto e camere per il complesso delle altre tipologie quali dipendenza alberghiera, Guest House o Affittacamere, ostello per la gioventù e residence presenti nei municipi e a Roma Capitale, Anno 2016
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Fonte: Open data Roma

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Note
[1] Nel 2000 il PIL di Roma era quasi di 75 miliardi di euro, 29 mila euro in termini procapite. “La ricchezza del territorio italiano. Stima del PIL dei Comuni Italiani. Roma 16 gennaio 2004. RuR Rete Urbana delle Rappresentanze
[2] Attraverso la Tassa di Soggiorno di fatto obbliga l’esercente alla dichiarazione trimestrale dei pernotti nella struttura ricettiva. Con questa tassa si possono ottenere il numero di presenze effettive dei turisti nelle strutture ricettive regolari. Inoltre  l’addizionale comunale sui diritti di imbarco nella misura di 1,00 Euro per passeggero è stata istituita dalla legge 24 dicembre 2003, n. 350 a decorrere dal 1° gennaio 2004. La suddetta addizionale versata al Bilancio dello Stato è annualmente assegnata per la parte eccedente i 30 milioni di Euro ad apposito fondo del Ministero dell’Interno che, successivamente, provvede a destinare annualmente il 40% del citato fondo a favore dei Comuni nel cui territorio insista o risulti confinante.. I criteri di ripartizione della quota del 40% del fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell’Interno sono disciplinati dal Decreto Ministeriale 8 maggio 2006. Per riequilibrare la situazione economico-finanziaria di Roma Capitale, l’articolo 78 del Decreto Legge del 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, ha previsto, con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, la nomina del Sindaco di Roma Capitale quale Commissario Straordinario del Governo che può istituire un’addizionale sui diritti di imbarco dei passeggeri sugli aeromobili in partenza dagli aeroporti della città di Roma nella misura di 1,00 Euro a passeggero. La Giunta Capitolina ha concordato con il Commissario Straordinario nell’istituzione dell’imposta in questione con atto n. 36 del 27 ottobre 2010. La previsione di gettito 2016 risentirà sicuramente dell’effetto dell’incremento del traffico dei passeggeri, conseguente al Giubileo della Misericordia.
[3] Nel sito della provincia i dati sono fermi al 2012 e, per ottenere dati aggregati bisogna rivolgersi a “Open Data Turismo” che, nonostante il nome “Open”, chiede soldi per fornire i dati (e per giunta è stata sovvenzionata con Fondi Europei per la sua start-up).
[4] Art. 17  (Obblighi del gestore) 1.  I  titolari  o  i  gestori  delle  attività  concernenti  le  strutture  oggetto  del  presente  regolamento sono tenuti in particolare: a) ad   indicare la denominazione della struttura ricettiva,   la categoria di classificazione attribuita, gli estremi della SCIA (dichiarazione inizio o variazione attività è stata introdotta con questo regolamento, quindi ora bisogna riportare gli estremi di questa come leggi nel Regolamento, al posto dell’Autorizzazione Comunale) nonché i periodi di chiusura della struttura, in tutte le forme di comunicazione, ivi compresi i siti internet.

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http://www.monicamontella.it/

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