Le Assicurazioni di Roma – Adir, con un attivo con il segno +, sono pronte a cedere all’esterno, con una gara d’appalto europea, uno stock attivo patrimoniale di quasi 300 milioni di euro. E il rischio è che questi fondi possano essere investiti nella finanza speculativa, mettendo a rischio risorse che servono a pagare gli indennizzi di soggetti o veicoli assicurati con la compagnia (dai mezzi di Atac e Ama ai dirigenti capitolini).
“Ho effettuato una valutazione del bilancio 2015 di Adir e mi sono resa conto che nello stato patrimoniale sono presenti 250 milioni di euro di investimenti e liquidità. Nulla da eccepire fino a quando, durante l’ultima seduta della commissione Trasparenza, sono riuscita a farmi dire dal presidente di Adir che si sta preparando una gara d’appalto europea
per gestire questo capitale, con costi aggiuntivi che si aggirano sui 300 mila euro l’anno”. Oltre all’esternalizzazione della gestione e ai costi aggiuntivi, il problema principale è un altro, “chi ci dà la garanzia che questo pacchetto sia tutelato da una finanza speculativa? Sono soldi dei romani, per garantire gli indennizzi agli assicurati e così non ne avresti più il controllo”. Se proprio c’è la necessità di dare all’esterno la gestione finanziaria di queste risorse, “sarebbe forse più opportuno prevedere che questi fondi vengano utilizzati per un investimento nell’economia reale, come anche ha sottolineato lo stesso Presidente di Adir, sul territorio per piccole e medie imprese, o affidati per esempio a una Banca Etica. Mentre se escono fuori dal nostro paese possono essere gestiti in maniera speculativa”. Di fronte alle mie obiezioni il presidente Adir si sarebbe tenuto sul vago, ma alla fine “ha ammesso che in questo modo si guadagna di più, mentre investendo quei soldi in modo alternativo
si guadagna di meno. Ma al destino di un fondo del genere, che appartiene a una società pubblica, costituita con i soldi dei cittadini romani, bisognerebbe dare un indirizzo su come
impiegarli, fermo restando che si tratta pur sempre di un investimento che, come tale deve dare i suoi frutti”.
Ma non è tutto entro il 31 ottobre 2016 è stato bandito un avviso pubblico per la costituzione di un elenco di 40 avvocati, ai quali conferire incarichi. La consigliera Donati ha chiesto espressamente che si procederà ad una valutazione tecnico giuridica del bando da parte di Roma Capitale.
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