Centri di raccolta AMA. Carta vince carta perde in Municipio VIII

 

 

Il 19 ottobre 2020, il giorno prima della votazione della delibera di iniziativa popolare per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani di Roma Capitale, in commissione ambiente  sui Centri di Raccolta A.M.A. ho denunciato pubblicamente l’assenza totale di pianificazione di un centro di raccolta differenziata nel Municipio VIII di Roma Capitale.  

Il 21 ottobre 2019 ho denunciato la mancata pubblicazione del video da dove emergeva quanto denunciato ma che purtroppo ad oggi sulla omessa pubblicazione non ho ricevuto nessuna risposta.

In detta commissione, di un mese fa, era emerso dalle dichiarazioni degli uffici che il municipio VIII nella delibera di Tronca non risultava pianificato nessun punto di centro di raccolta differenziata e ad oggi il municipio non aveva ancora individuato adeguate aree dove collocare un centro di raccolta dove conferire tra l’altro anche i rifiuti urbani pericolosi, inerti, ingombranti, RAEE, sfalci e potature etc.

Nella Tabella 1 – sono riportati gli attuali centri di raccolta esistenti e operativi dove si evince al numero 7 un centro di raccolta collocato nel pieno centro cittadino adiacente gli uffici ed esercizi commerciali in via del Campo Boario n° 58 di servizio per il municipio I con notevole impatto ambientale su tutta l’area limitrofa.

Per il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata era necessario quindi che ciascun municipio individuasse le aree più idonee dove pianificare le strutture fisiche sul territorio a servizio dei cittadini per raggiungere un centro di raccolta per almeno uno ogni 50 mila abitanti (fonte: ISPRA), con particolare riferimento a quelle destinate ai Centri di Raccolta differenziata.

L’introduzione delle piattaforme di conferimento di materiale riciclabile utile al conseguimento di riduzioni tariffarie è prevista dalla normativa tariffaria vigente. Lo standard si riferisce quindi alla dotazione minima e ottimale ad abitante (fonte ISPRA).Il municipio VIII con nota protocollo CM/120550 del 13 novembre 2019 aveva comunicato i siti proposti dall’Amministrazione ritenuti non idonei quali l’area di Viale del Tintoretto, l’area di Via Giuseppe Grezar e l’area di Via Antonio Malfante ma ritenuti invece idonei in alternativa l’area di Piazza del lavoro e l’area svincolo del tintoretto.

Nella commissione congiunta ambiente ed urbanistica del 23 novembre 2020   che ha trattato la proposta di deliberazione (prot. n. RC/29073/2020): “Nuova individuazione di aree per la realizzazione di strutture logistiche di ama spa di supporto al servizio di gestione dei rifiuti urbani ad integrazione e parziale revoca della deliberazione del commissario straordinario con i poteri dell’assemblea capitolina n. 74 del 15 giugno 2016 (Dec. G.C. n. 151 del 6 novembre 2020)” è emerso dalla Tabella 2 che l’area di Via Antonio Malfante riportata per il municipio VIII (ascolta la diretta) è quella  selezionata dal municipio VIII ma che un anno prima lo stesso presidente Ciaccheri l’aveva dichiarata area non idonea (non tecnicamente ma soltanto politicamente come dichiara l’assessora ai Rifiuti e al Risanamento Ambientale Katia Ziantoni).

Il Vice Direttore Generale – Area Tematica Servizi al Territorio – Dott. Botta nel suo intervento in commissione ha sottolineato che “la stesura definitiva conferma le 7 deliberazioni residue della delibera Tronca e ne aggiunge 19: il totale complessivo dei centri di raccolta di Roma Capitale diverrebbe dunque 40, portando il rapporto delle aree di raccolta per abitante a 1 a 70mila, quando oggi è di 1 a 200mila. Il dato ottimale nella corretta organizzazione di un servizio moderno di raccolta dei rifiuti è di almeno 1 centro ogni 50mila abitanti, quindi non siamo ancora arrivati all’optimum ma è un bel balzo. Ora è chiaro che il programma dovrà essere realizzato e avrà dei tempi di attuazione che andranno pianificati, anche perchè Ama prevede di poterne costruire 4-5 l’anno”.

I centri di raccolta, sottolinea Botta, “non sono strutture moleste o nocive ma moderne, e quanto più sono prossime ai cittadini quanto più il servizio può offrire in termini di raccolta ingombranti, differenziata e centri di riuso creativo nell’ottica di un’economia circolare e dell’opportunità di dotare l’azienda di sedi zonali o per la logistica.

L’assessora ai Rifiuti Ziantoni ha dichiarato in commissione che a seguito di alcune interlocuzioni intercorse con il Presidente Ciaccheri “non formalizzate” il municipio avrebbe dato l’ok all’area di Via Antonio Malfante con l’impegno (in compensazione alla scelta) da parte di AMA S.p.A. di prendersi in carico la gestione dell’area a verde abbandonata. Sempre l‘assessora ha sottolineato che l’area di Montagnola, indicata sempre dall’VIII Municipio, non è di proprietà di AMA ma di un fondo e quindi non può essere utilizzata come centro di raccolta almeno nel breve periodo va riprogettata totalmente e va prima ripresa in possesso da parte di Ama,  e quindi serve almeno un anno di tempo ma si sarebbe impegnata a fare un calendario di raccolta straordinaria dedicata al Municipio VIII che non ha un centro di raccolta come si evince anche dal sito dell’AMA (vedi tavola)  e come avevo già denunciato il 19 ottobre 2020 in commissione ambiente.

In sostanza a seguito della delibera di giunta capitolina n°47 del 20 marzo 2017 dove è stato approvato il piano operativo per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale non si è provveduto in 3 anni e mezzo a progettare e realizzare i nuovi centri di Raccolta in un’area idonea per un isola ecologica nonostante il municipio abbia aree vicino al raccordo anulare sicuramente molto più idonee di quella proposta dal Municipio in extremis e nonostante l’assessora Montanari ha svolto di concerto con i municipi e AMA S.p.A. un’attività di ricognizione e verifica di conformità nei confronti dell’accessibilità, della mobilità esterna all’area, della vicinanza alle abitazioni e della presenza di vincoli ambientali e/o paesaggistici, delle aree inserite nella deliberazione n° 74 del 16 giugno 2016.

Il Vice Direttore Generale – Area Tematica Servizi al Territorio – Dott. Botta ha dichiarato in commissione (ascolta la diretta) che sono giunte al tavolo interdipartimentale 91 aree individuate di cui ne sono scaturite 37 aree selezionate dal Tavolo stesso (Tabella 6). Il tavolo tecnico ha iniziato la propria attività a dicembre 2018 sebbene sia stato formalizzato il tutto con DD DG 27/2019 del 7 ottobre 2019.

Il Dipartimento programmazione e attuazione urbanistica con la collaborazione di Risorse per Roma S.p.A. ha individuato un consistente numero di aree (91) prevalentemente destinate a Verde pubblico e servizi pubblici con la localizzazione e i relativi riferimenti catastali rappresentate ciascuna in apposite schede tecniche conservate in atti (Tabella 5). Ma perchè se ci possono essere le aree per usi civici non sono state prese in considerazione? Possibile che in tutta Roma soltanto 91 aree sono state attenzionate?Magari oltre a queste 91 area potrebbero esserci altre aree  più idonee alla collocazione di un centro di raccolta (ricordo che AMA S.p.A. ha proceduto alla selezione delle aree e non il dipartimento urbanistica di concerto con il dipartimento patrimonio).

A tal fine per capire meglio ho presentato una nota di accesso agli atti per verificare quali sono le schede tecniche di queste 91 aree individuate e quali sono quelle di competenza del municipio VIII che non sono state selezionate e soprattutto quali corrispondenze sono intercorse tra i responsabili politici e la parte amministrativa del Comune e del municipio VIII per fare luce su questo problema concreto del territorio municipale, che se non risolto tempestivamente, non permetterà mai di dare attuazione alla delibera dell’assessora Montanari per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale.

Il 17 ottobre 2019 è stato formalmente presentato ai rappresentanti dei municipi di Roma eventuali elementi motivati per scartare alcune aree proposte. La Tabella 7 contiene le 21 aree per le quali i Municipi hanno espresso parere negativo rispetto alla loro utilizzabilità. Rispetto alla lettera del Presidente Ciaccheri scompare dall’elenco l’area di Via Antonio Malfante. Quindi improvvisamente l’area è diventata idonea.Nella Tabella 8 sono presenti le aree suggerite dai municipi e quindi compaiono per il Municipio VIII le due aree idonee secondo gli uffici del municipio VIII Piazza del lavoro e l’area svincolo del tintoretto. Ma dopo ulteriori rilievi istruttori e verifiche di accessibilità e fattibilità svolte da AMA S.p.A.,  per gli approfondimenti tecnici in materia di vincoli idrogeologici e archeologici, come emerge nella Tabella 9, hanno portato alla esclusione di 5 aree.

Indovinate un pò?

Nel municipio VIII Piazza del lavoro e l’area svincolo del tintoretto sono state escluse. Ma resta l’area di Via Antonio Malfante. Carta vince carta perde si direbbe!

Ho chiesto di pianificare una commissione dedicata congiunta ambiente -urbanistica nel municipio VIII per far emergere quanto denunciato sul tema e  per dare contezza ai cittadini delle criticità emerse dalla scelta dell’area verificando gli aspetti fisici dei luoghi, la loro dimensione, la piena accessibilità e il minore impatto possibile per gli insediamenti urbani circostanti. La scelta su Via Malfante fatta per il Municipio VIII non rispetta i criteri minimi del “Piano operativo per la riduzione e la gestione dei materiali post-consumo di Roma Capitale”.

Ho presentato una interrogazione alla Sindaca per fare chiarezza su questa vicenda perchè il Municipio VIII di Roma Capitale merita un centro di raccolta che sia conforme nei confronti dell’accessibilità, della mobilità esterna all’area, della vicinanza alle abitazioni e della presenza di vincoli ambientali e/o paesaggistici.

Monica Montella
Consigliera Assemblea Capitolina di Roma Capitale



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