Napoli e PNRR: 3,2 miliardi di euro per cambiare volto alla città

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta un’opportunità storica per la città di Napoli.

Se spesi in modo efficace e trasparente i 3,2 miliardi di euro, si potrebbe trasformare radicalmente il tessuto urbano, sociale ed economico del capoluogo partenopeo.

Di risorse per la città ce ne sono molte: ai 2,5 miliardi di euro del PNRR si sommano altri 700 milioni provenienti da diversi enti, tra cui 271 milioni dallo Stato e 80 milioni da investimenti privati.

Gli interventi finanziati toccano tutte le principali dimensioni della città – dall’ambiente alla scuola, dalla mobilità alla rigenerazione urbana – e coinvolgono una pluralità di soggetti attuatori, pubblici e privati.

I Progetti complessivi al 13 dicembre 2024[1] sono 4.171 localizzati nel Comune di Napoli per un importo totale di circa 2,52 miliardi di euro. La Missione con maggiori fondi: è la M5 – Coesione e Inclusione, con 882,7 milioni di euro (pari al 35% circa del totale), seguita da M1 – Digitalizzazione (612 milioni, 24,3%) e M2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica (424 milioni, 16,8%).

La tabella seguente evidenzia il dettaglio dei progetti PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) suddivisi per missione e componente ciascuna con la relativa descrizione, numero di progetti, intervento importi finanziati e suddivisione per fonte di finanziamento PNRR, % su totale, e le altre varie fonti di finanziamento (PNC, React-EU, FSC, altri fondi statali o regionali, etc.).

Finanziamenti del Pnrr per misure localizzate a Roma per missione e componente al 13 dicembre 2024 (euro)Fonte: Italia Domani (open data)

Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo

Con 729 progetti per più di 300 milioni di euro alla componente M1C1 Digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella Pubblica Amministrazione si assegnano quasi 137 milioni da investire nel capitale umano per rafforzare l’ufficio del processo e superare le disparità tra tribunali (Ministero della Giustizia).

Con oltre 35 milioni di euro sono stati previsti per il rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST.

Sono stati stanziati 29 milioni di euro per interventi di messa in sicurezza sismica nei luoghi di culto, per il restauro del patrimonio culturale del Fondo Edifici di Culto (FEC) e per la realizzazione di siti di ricovero destinati alla protezione delle opere d’arte (Recovery Art). Più di 29 milioni per finanziare i Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici. Quasi 26 milioni di euro per finanziare progetti di cybersicurezza, attraverso l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) e più di 16 milioni di euro per la rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla culturale.

Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica

Napoli investe sulla mobilità sostenibile e sulla tutela ambientale. La Missione 2 del PNRR, dedicata alla Rivoluzione verde e alla transizione ecologica, rappresenta uno dei pilastri principali per la città, con 58 progetti finanziati per un valore complessivo di oltre 606 milioni di euro.

La parte più consistente delle risorse – circa 272 milioni di euro – riguarda lo sviluppo del trasporto rapido di massa (componente M2C2). A questa cifra si sommano altri 2,5 miliardi di euro stanziati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per una serie di interventi mirati al potenziamento dei mezzi pubblici tra i quali:

  • 144 milioni per acquistare 16 nuovi treni della Linea 6 della metropolitana
  • 100 milioni per 30 nuovi tram da 30 metri
  • 40 milioni per rinnovare i treni delle quattro funicolari cittadine
  • 59 milioni per 40 filobus elettrici

Sempre nell’ambito della mobilità sostenibile, sono stati destinati 180 milioni di euro per il potenziamento del parco autobus regionale, con l’introduzione di mezzi a zero emissioni e a pianale ribassato, per garantire un servizio più accessibile e meno inquinante.

Tra gli interventi ambientali più significativi spiccano:

  • 37 milioni di euro per la riduzione delle perdite nella rete idrica cittadina, grazie alla digitalizzazione e al monitoraggio delle infrastrutture;
  • 36 milioni per nuovi treni ecologici destinati al trasporto pubblico ferroviario regionale;
  • quasi 23 milioni per il rafforzamento delle smart grid, le reti intelligenti per una gestione più efficiente dell’energia.

Napoli guarda anche alla mobilità dolce e al sostegno ai settori produttivi locali con:

  • 5 progetti per 15 milioni di euro dedicati alla realizzazione di ciclovie urbane;
  • quasi 11 milioni per sviluppare la logistica nei settori agroalimentare, pesca, acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo.

Missione 3 Infrastrutture per una mobilità sostenibile

Sono previsti soltanto due progetti a Napoli: 5 milioni di euro per ottimizzare le procedure di avvicinamento APT, migliorando l’efficienza e la sicurezza del traffico aereo, e 1 milione di euro per rafforzare la rete di porti e interporti, a supporto della logistica sostenibile.

Missione 4 Istruzione e Ricerca

Napoli investe su scuola e ricerca: per istruzione e innovazione con 2.586 progetti per un valore complessivo di quasi 1 miliardo di euro. Un’occasione unica per rafforzare scuole, università, centri di ricerca e percorsi formativi innovativi.

Altri 207 milioni di euro a 15 progetti della Componente M4C2, finalizzati alla creazione di centri nazionali di ricerca d’eccellenza in settori strategici. Questi centri nascono dalla collaborazione tra università, centri di ricerca e imprese, selezionati tramite bandi competitivi. I settori coinvolti includono:

calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni: sviluppo di infrastrutture per simulazioni avanzate e analisi di grandi volumi di dati;

agritech: innovazioni tecnologiche applicate all’agricoltura per migliorarne la sostenibilità e l’efficienza;

terapie geniche e farmaci a RNA: ricerca su nuove terapie e farmaci basati su tecnologia a RNA;

mobilità sostenibile: sviluppo di soluzioni per una mobilità più ecologica e meno impattante sull’ambiente;

biodiversità: studi e progetti per la conservazione e valorizzazione della biodiversità.

A questi centri che rappresentano un passo significativo verso l’innovazione e la competitività del sistema di ricerca si aggiungono:

Per investire in una scuola più sicura e moderna si è dato a Napoli  grande attenzione anche all’edilizia scolastica: con 25 progetti di messa in sicurezza e riqualificazione di 28 edifici scolastici per un importo di 107 milioni di euro e di oltre 5 milioni di euro per gestire opere indifferibili.

Il PNRR ha previsto nel napoletano investimenti anche nei percorsi educativi e formativi per la prima infanzia, formazione e nuove competenze:

  • 43 milioni di euro per il Piano per asili nido e scuole dell’infanzia e servizi di educazione e cura per la prima infanzia (entro il 2026)
  • 42 milioni per dottorati di ricerca innovativi, anche orientati alla Pubblica Amministrazione e al patrimonio culturale
  • 36 milioni per il progetto Scuola 4.0: nuove aule e laboratori didattici
  • 26 milioni per lo sviluppo del sistema ITS (formazione professionale terziaria)
  • 20 milioni per l’orientamento attivo nella transizione scuola-università
  • 17 milioni per didattica e competenze universitarie avanzate
  • 15 milioni per lo sviluppo di nuove competenze e nuovi linguaggi
  • 15 milioni per contrastare divari territoriali e dispersione scolastica nella scuola secondaria
  • 13 milioni per promuovere dottorati innovativi collegati alle esigenze delle imprese
  • 12 milioni per la formazione digitale del personale scolastico e la didattica digitale integrata
  • 10 milioni per migliorare gli alloggi per studenti, in linea con la Riforma della legislazione sugli alloggi per studenti.

Missione 5 Coesione e inclusione

Napoli beneficia di 277 progetti per un valore complessivo superiore ai 122 milioni di euro per abitare, rigenerare ed includere. Un intervento mirato a ridurre i divari sociali e territoriali, migliorare la qualità dell’abitare e favorire l’inclusione sociale. Il cuore dell’investimento riguarda il social housing, con 4 progetti finanziati per 45 milioni di euro grazie al Piano innovativo per la qualità abitativa (PinQuA).
Gli interventi mirano a: potenziare l’edilizia residenziale pubblica, riqualificare e rigenerare il tessuto urbano, migliorare l’accessibilità e la sicurezza nei quartieri, contrastare la carenza abitativa.

In particolare per la rigenerazione urbana e valorizzazione del patrimonio pubblico ci sono altri 28 milioni di euro per finanziare i Piani Urbani Integrati, che però complessivamente valgono 149 milioni di euro, grazie a: 89 milioni finanziati dallo Stato, 27 milioni dal Fondo opere indifferibili, 5 milioni dal Fondo complementare.

Questi progetti interesseranno importanti immobili pubblici della città, come:

  • Albergo dei Poveri,
  • ex Ospedale Psichiatrico,
  • ex Mercato Ittico,
  • Educandato ai Miracoli,
  • Maschio Angioino,
  • Villa Comunale,
  • Parco Virgiliano.

Con il progetto Sport e inclusione sociale e contrasto alla povertà educativa per un importo di 11,5 milioni di euro, si punta a Napoli a rendere lo sport accessibile a tutti, anche alle persone con disabilità, migliorando impianti e parchi cittadini, e sempre per contrastare la povertà educativa sono destinati a progetti educativi nel Mezzogiorno altri 11 milioni di euro, realizzati in collaborazione con il Terzo Settore.

Missione 6 Salute

Napoli ha anche investito molto nella sanità del futuro: in particolare con 470 milioni dal PNRR per la salute, innovazione e cura del territorio dovrebbe realizzare 519 progetti. Un investimento strategico per rafforzare la sanità pubblica, renderla più moderna, digitale e vicina ai cittadini.

Inoltre per l’innovazione della sanità con 123 milioni di euro per modernizzare il parco tecnologico e migliorare l’efficienza dei servizi destinati alla digitalizzazione degli ospedali; inoltre ci sono 74 milioni di euro per rafforzare la ricerca biomedica del Servizio Sanitario Nazionale, con l’obiettivo di sviluppare soluzioni innovative per diagnosi e cure; 65 milioni di euro per il programma “Verso un ospedale sicuro e sostenibile“, per strutture più resilienti, efficienti e a basso impatto ambientale; 51 milioni di euro per l’acquisto di grandi apparecchiature sanitarie, per aggiornare le tecnologie ospedaliere e migliorare le prestazioni cliniche.

In un’epoca in cui l’invecchiamento della popolazione e l’aumento delle patologie croniche stanno trasformando profondamente i bisogni di salute, diventa essenziale ripensare il modello di assistenza sanitaria. Il concetto di prossimità non è solo geografico, ma anche umano: significa portare le cure vicino ai cittadini, integrando servizi sul territorio, medici di base, infermieri di comunità e strutture sanitarie locali.

Con oltre 48 milioni di euro si finanziano la realizzazione delle Case della Comunità, centri territoriali dove cittadini e pazienti cronici potranno ricevere assistenza integrata e continuativa.

Quasi 47 milioni di euro sono destinati allo sviluppo della Telemedicina, per garantire cure a distanza più efficaci, soprattutto per le persone con patologie croniche.

Per la formazione del personale sanitario sono destinati 11 milioni di euro per potenziare le competenze digitali, tecniche e manageriali del personale sanitario. In particolare, si finanziano borse di studio aggiuntive per la formazione in medicina generale.

Sanità e formazione: Napoli investe sulle persone con 21 milioni di euro per rafforzare le competenze medico-specialistiche, con contratti di formazione per giovani medici e 17 milioni di euro per lo sviluppo degli Ospedali di Comunità, fondamentali per una sanità di prossimità.

Questo pacchetto di investimenti rappresenta un’opportunità concreta per trasformare il sistema sanitario napoletano in chiave sostenibile e innovativa.

Chi sono i soggetti attuatori

L’effettiva riuscita dipenderà dal coordinamento tra i diversi enti attuatori e dalla capacità gestionale a livello locale, soprattutto del Comune di Napoli, che risulta il principale beneficiario.

La tabella seguente evidenzia infatti i finanziamenti legati al PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), assegnati a vari soggetti attuatori, principalmente in Campania, con riferimento a diversi progetti e fonti di finanziamento.

Il grosso delle risorse (spesso integrate da altre fonti di finanziamento) è gestito da una rete articolata di soggetti pubblici e istituzionali.

Finanziamenti del Pnrr per misure localizzate a Napoli per soggetto attuatore al 13 dicembre 2024 (euro)Fonte: Italia Domani (open data)

I principali soggetti attuatori (cioè coloro che realizzano concretamente i progetti) sono enti pubblici, soprattutto locali e universitari quali:

  1. Comune di Napoli
    • 101 progetti;
    • oltre 572 milioni di euro (primo per valore totale);
    • la quasi totalità dei fondi proviene dal PNRR.
  2. Regione Campania
    • 233 progetti;
    • circa 199 milioni di euro;
    • fonte di finanziamento mista: PNRR e fondi regionali/comunitari.
  3. Università degli Studi di Napoli Federico II
    • 178 progetti;
    • per circa 169 milioni di euro;
    • forte utilizzo di fondi PNRR, ma anche fondi propri.

Seguono altri soggetti:

  • Città Metropolitana di Napoli: 67,6 milioni di euro
  • Ministero della Giustizia: 136 milioni di euro
  • Ministero della Salute: 96 milioni di euro
  • Centro Nazionale di Ricerca per le Tecnologie: 77 milioni di euro
  • Centro Nazionale di Ricerca e Sviluppo: 63 milioni di euro
  • CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche: 52 milioni di euro

Per alcuni progetti tematici i soggetti attuatori sono specializzati come:

  • ABC Napoli – Acqua Bene Comune: gestisce 37 milioni di euro per un grande progetto sulla gestione idrica urbana.
  • SIMEST (Società Italiana per le Imprese all’Estero): ha sviluppato 215 progetti per 35 milioni di euro, legati al rifinanziamento del Fondo 394/81 per cofinanziamenti a fondo perduto fino al 50 per cento dei finanziamenti a tasso agevolato.
  • Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile: 5 progetti da 32 milioni di euro per ricerca e innovazione in collaborazione con Fincantieri Nexttech S.p.A.
  • Fondo Edifici di Culto: 6 progetti per quasi 28 milioni di euro, dedicati alla valorizzazione del patrimonio storico.
  • Istituto Nazionale di Astrofisica – INAF: 6 progetti per 27 milioni di euro.
  • Museo di Capodimonte: 3 progetti per altri 27 milioni di euro.
  • Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale: 6 progetti per quasi 26 milioni di euro
  • E-Distribuzione S.p.A.: 1 progetto da quasi 23 milioni di euro per migliorare la rete elettrica cittadina e integrarla con le fonti rinnovabili.
  • Progetto di studio integrato sul sistema nervoso: 3 progetti per 22 milioni di euro.

In tema di Ambiente, ricerca e giovani: le altre leve del cambiamento ci sono 20 milioni di euro per due progetti legati a due grandi sfide europee:

  • l’adattamento ai cambiamenti climatici
  • il programma “100 città intelligenti e climaticamente neutre entro il 2030”.
  • Università degli Studi di Napoli Parthenope: gestisce 18 milioni di euro, tra cui:
  • 4 milioni per il reclutamento di ricercatori nei Progetti di Ricerca di Rilevante Interesse Nazionale (PRIN),
  • circa 170 borse di studio,
  • fondi per la piattaforma nazionale digitale dati per API,
  • investimenti nel sistema PagoPA e App IO, con l’integrazione di SPID e CIE,
  • quasi 2 milioni di euro per percorsi di orientamento scolastico dedicati agli studenti dal terzo anno delle scuole superiori.

Numerose risorse sono state assegnate alla Sanità e Ricerca tra i principali settori:

  • Strutture sanitarie, come l’Istituto Pascale (94 mln €), l’Azienda Ospedaliera dei Colli (70 mln €), e la Federico II (area medicina).
  • Università e centri di ricerca, come CNR e INFN, soprattutto per progetti legati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità.

Il Comune di Napoli, con 101 progetti, risulta molto attivo nella progettazione e realizzazione di iniziative locali. Anche piccoli comuni e consorzi (es. “Città metropolitana di Napoli” e “Città della Scienza”) ricevono quote significative. Sebbene la maggior parte dei fondi provenga dal PNRR, sono presenti diverse fonti di co-finanziamento, in particolare: Fondi UE esterni al PNRR (FESR, FSE+), Fondi regionali, Fondi di coesione, Fondi propri degli enti attuatori.

Questo indica una strategia di finanziamento mista, che rafforza l’impatto complessivo degli investimenti.

Stato di avanzamento dei progetti finanziati e localizzati a Napoli

La tabella seguente fornisce un’analisi dettagliata sullo stato di avanzamento dei progetti finanziati, distinguendo per fase di completamento (antecedente, terminata, successiva, in ritardo) e per fase di inizio (iniziata, successiva, in ritardo), sia in termini di numero di progetti che di importi in euro.

Stato di esecuzione dei progetti del Pnrr localizzati a Napoli al 13 dicembre 2024 (euro)Fonte: Italia Domani (open data)

L’analisi dello stato di avanzamento dei progetti finanziati evidenzia che, su un totale di 4.171 interventi, la maggior parte (61,8%) si trova in fase di completamento successiva, la categoria più numerosa: 2.578 è ancora in corso o non ancora conclusa.

I progetti già terminati rappresentano il 23,8% (994 progetti), mentre i 345 in ritardo costituiscono l’8,3%, e solo il 6,1% (254 progetti) risulta ancora nella fase antecedente (cioè non ancora partiti).

Anche in termini economici, su un totale di oltre 2,52 miliardi di euro, l’88,8% delle risorse è destinato a progetti in fase esecutiva ovvero fase successiva (cioè ancora in attuazione), confermando che gran parte degli investimenti è ancora in corso di utilizzo. Le risorse associate a progetti completati ammontano a circa 102,5 milioni di euro (4,1%), mentre i progetti in ritardo assorbono il 2,9% del totale, pari a circa 74 milioni.  Complessivamente, emerge un panorama caratterizzato da un’ampia attuazione operativa, ma anche da una necessità di monitoraggio costante per garantire il rispetto dei tempi e l’efficace impiego delle risorse.

 Anche in termini economici, la maggior parte delle risorse è ancora in fase di utilizzo e solo una piccola parte è stata effettivamente pagata per progetti già completati.

Se confrontiamo lo stato di avanzamento (fase iniziata, successiva o in ritardo) con la fase di completamento. Qualche evidenza emerge:

  • 3.641 progetti sono in fase iniziata, e tra questi:
    • 994 sono terminati
    • 2.362 sono ancora in corso
    • 285 sono in ritardo

Ci sono 200 progetti in ritardo complessivamente (140 in corso + 60 in ritardo di completamento). Gli importi più significativi (1,88 miliardi) riguardano progetti avviati e in corso.

Stato di inizio esecuzione dei progetti del Pnrr localizzati a Napoli al 13 dicembre 2024 (euro)Fonte: Italia Domani (open data)

La stragrande maggioranza dei progetti è partita ma non è ancora conclusa. Solo una piccola quota di risorse è stata già spesa, mentre i ritardi sono contenuti ma non trascurabili (5% dei progetti, 3% delle risorse).

Stato di fine esecuzione dei progetti del Pnrr localizzati a Napoli al 13 dicembre 2024 (euro)Fonte: Italia Domani (open data)

Il PNRR sta giocando un ruolo fondamentale nella trasformazione del territorio campano, con investimenti significativi in ambito urbano, sanitario, universitario e tecnologico. Il Comune di Napoli è in testa per finanziamenti ricevuti, ma anche università e ospedali giocano un ruolo cruciale.

Per far decollare davvero il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a Napoli, è fondamentale spingere sull’acceleratore: occorre completare più progetti in tempi brevi e recuperare i ritardi accumulati, soprattutto su circa 200 progetti in ritardo che coinvolgono risorse significative. Le poste in gioco sono altissime parliamo di miliardi di euro e di opportunità concrete per trasformare la città. Serve un’azione sinergica tra istituzioni, territori e attuatori con il controllo sul territorio dei cittadini per garantire velocità, efficienza e risultati di qualità.

Il Comune di Napoli è chiamato a un impegno straordinario per portare a termine tutti i progetti previsti. Se l’attuazione del PNRR procederà con determinazione e continuità, la città potrà beneficiarne profondamente, soprattutto nelle sue periferie e nel sistema dei trasporti, con ricadute significative sulla qualità della vita e sull’inclusione urbana.

Conclusioni

Un dato importante da sottolineare a conclusione dell’analisi, riguarda la trasparenza: attualmente il Comune non ha una pagina dedicata ai singoli progetti PNRR, ma solo un’area informativa limitata ai bandi PNRR, rendendo più difficile per i cittadini seguire lo stato di avanzamento degli interventi.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza rappresenta per Napoli un’occasione unica e storica per invertire decenni di ritardi strutturali, diseguaglianze territoriali e vulnerabilità sociale. Con una dotazione finanziaria complessiva di circa 3,2 miliardi di euro – di cui 2,5 miliardi direttamente dal PNRR e ulteriori risorse da fondi complementari, statali, regionali e privati – la città partenopea si trova di fronte alla concreta possibilità di ridisegnare il proprio assetto urbano, sociale, economico e ambientale.

Gli oltre 4.000 progetti localizzati nel solo Comune di Napoli coprono tutte le sei missioni del Piano, segno tangibile di un approccio integrato e trasversale alla rigenerazione urbana e allo sviluppo sostenibile. In particolare, emerge un forte investimento nella coesione e inclusione sociale (M5), nella digitalizzazione e innovazione (M1), nella rivoluzione verde e transizione ecologica (M2), nell’istruzione e ricerca (M4), nella salute (M6) e nelle infrastrutture per la mobilità sostenibile (M3).

Il pacchetto più consistente di interventi riguarda la Missione 5 – Coesione e Inclusione, con oltre 880 milioni di euro. È qui che il PNRR mostra la sua dimensione trasformativa più profonda, intervenendo nei quartieri più fragili della città per promuovere edilizia sociale, inclusione e rigenerazione del patrimonio pubblico e urbano. Tuttavia, significativi sono anche gli investimenti in ambito ambientale e nella mobilità sostenibile (Missione 2), con oltre 600 milioni di euro per nuovi treni, filobus, ciclovie, smart grid e logistica verde.

Napoli investe anche sul capitale umano e sull’innovazione: con quasi un miliardo di euro, la Missione 4 punta a rafforzare il sistema educativo e formativo, dalla prima infanzia fino alla ricerca avanzata, stimolando partenariati tra università, imprese e centri di ricerca su temi strategici come l’agritech, la mobilità sostenibile, le terapie innovative e la biodiversità.

Nel campo della salute (Missione 6), il PNRR finanzia 519 progetti per circa 470 milioni di euro, con l’obiettivo di costruire un nuovo modello di sanità di prossimità, integrata e digitale, capace di rispondere alle sfide poste dall’invecchiamento della popolazione e dalle cronicità. Case e Ospedali di Comunità, telemedicina, grandi apparecchiature e formazione del personale rappresentano i pilastri di questo processo di rinnovamento.

Va segnalato anche il ruolo chiave del Comune di Napoli, primo soggetto attuatore per numero di progetti e volume di risorse gestite: oltre 100 progetti per più di 572 milioni di euro. Il successo di questa imponente operazione dipenderà in larga misura dalla capacità gestionale, amministrativa e di coordinamento tra tutti gli attori coinvolti – pubblici e privati, centrali e locali.

La sfida non è solo attuare i progetti, ma farne leva per un cambiamento duraturo: costruire una città più resiliente, inclusiva, verde, digitale e coesa. Per riuscirci, è indispensabile garantire trasparenza, partecipazione civica e una governance capace di superare gli ostacoli burocratici e i limiti strutturali storici. Il PNRR può essere per Napoli molto più di un’occasione finanziaria: può diventare il motore di una nuova stagione di sviluppo equo e sostenibile per l’intera area metropolitana e per il Mezzogiorno.

*L’articolo riflette solo l’opinione dell’autrice e non impegna in alcun modo l’Istituto di appartenenza. Prima ricercatrice in campo economico e di contabilità nazionale presso l’Istat

Note

[1] A tale data la ricognizione fa riferimento a 269,299 progetti già definiti, per un importo di 140,4 miliardi di risorse Pnrr, il 72% dei 194,4 complessivamente previsti (fonte: Italia Domani, Catalogo Open Data).



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