Ormai viviamo a pieno nella “Quarta rivoluzione industriale” basata su internet, big data, intelligenza artificiale e robotica ma purtroppo non tutti i cittadini ne fanno parte.
Nel 2010 è nata l’Agenda digitale per l’Europa (DAE) ente istituito per aiutare i cittadini e le imprese europee ad ottenere il massimo dalle tecnologie digitali definite, 101 azioni per 7 aree prioritarie.
Una delle condizioni per perseguire quanto esposto è quella di attivare punti di accesso Wi-Fi gratuiti negli spazi pubblici (uno schema di sostegno per le autorità pubbliche per offrire l’accesso Wi-Fi gratuito ai cittadini).
Nel Rapporto sullo stato di avanzamento digitale in Europa, l’Italia ha presentato bassi livelli di competenza del digitale degli utenti, da questi risultati nasce nel 2015 la strategia per la crescita digitale.
Le Piattaforme abilitanti (50 miliardi di EURO tra fondi pubblici e privati) sono state: Anagrafe Popolazione Residente, Pagamenti elettronici, Fatturazione elettronicaPA, Open Data, Sanità digitale, Scuola Digitale, Giustizia Digitale, Turismo Digitale, Agricoltura Digitale.
I Programmi di accelerazione sono stati: Italia Login – La casa del cittadino, le competenze digitali, Smart City & communities[1].
Nel frattempo in Italia nel 2015 nasce la Commissione per i diritti e i doveri relativi ad Internet[2] che ha diffuso il nuovo testo della Dichiarazione dei diritti in Internet dove si prevede…..
…..”L’accesso ad Internet è un diritto fondamentale della persona e condizione per il suo pieno sviluppo individuale e sociale.
Le Istituzioni pubbliche garantiscono i necessari interventi per il superamento di ogni forma di divario digitale tra cui quelli determinati dal genere, dalle condizioni economiche oltre che da situazioni di vulnerabilità personale e disabilità.
Ogni persona ha diritto ad essere posta in condizione di acquisire e di aggiornare le capacità necessarie ad utilizzare Internet in modo consapevole per l’esercizio dei propri diritti e delle proprie libertà fondamentali“…..
A Roma per supporto all’approccio al digitale sono stati previsti e in parte realizzati i punti di accesso assistiti presso scuole, biblioteche, centri anziani, uffici postali, centri per l’istruzione degli adulti, etc. per l’abbattimento del divario digitale socio-economico, culturale, generazionale e di genere. Nello schema seguente un riepilogo che fotografa a gennaio 2018 i punti Roma Facile per municipi.
“Presso la rete dei Punti Roma Facile, con l’aiuto dei facilitatori digitali, gli utenti possono imparare, in pochi semplici passi, a utilizzare i seguenti servizi:
Servizi digitali di Roma Capitale
- autenticazione al portale
- prenotazione on line di appuntamenti e servizi (TuPassi)
- servizi anagrafici e iscrizioni scolastiche
- pagamento dei tributi e delle contravvenzioni
Servizi digitali nazionali
- richiesta dell’identità digitale (SPID)
- accesso ai servizi dell’Agenzia delle entrate
I punti Roma Facile (PROF) sono spazi assistiti dove i facilitatori digitali, operatori e volontari appositamente formati, sono a disposizione degli utenti che hanno bisogno di indicazioni e consigli relativi all’uso del computer, alla navigazione in rete e all’accesso ai principali servizi on line.
Per un appuntamento però bisogna chiamare lo 060606 per trovare il Punto Roma Facile più vicino all’utente. L’assistenza è gratuita e su prenotazione. Ciascun appuntamento avrà una durata base di 30 minuti.
I punti Roma Facile nascono anche nelle biblioteche comunali di Roma Capitale. Per trovarli bisogna cliccare su:
selezionare tra tutte le news e scrivere Punto Roma Facile direttamente nel tasto “CERCA” e compaiono in rete i Punti Roma Facile presenti nelle biblioteche[3]. Ad esempio nello screenshot seguente, estratto nel dicembre 2017, risultano soltanto 4 punti di cui 3 attivi e 1 sospeso rispetto ai 6 riportati nel sito istituzionale di Roma Capitale.
Fonte: www.bibliotechediroma.it
L’accesso ad Internet è un diritto fondamentale per tutti, anche per individui di età compresa tra 65 e 74 anni; nei due grafici che seguono è evidente l’ampiezza del divario tra l’Europa e l’Italia sul quadro di valutazione digitale, nel 2016 soltanto il 24,5% di individui di età compresa tra i 65 e 74 anni ha utilizzato internet rispetto ad una media europea del 35,9%.
L’azione del prossimo governo è fondamentale che sia basata su innovazione, rete e digitale, permettendo a cittadini, imprese e Pubblica amministrazione di usare le nuove tecnologie. Questo approccio è necessario per ridurre il “digital divide” che influisce su una domanda inadeguata e non al passo con i tempi e rappresenta la principale criticità strutturale allo sviluppo economico. Bisogna quindi prevedere processi di alfabetizzazione al digitale, riconoscendo tale aspetto come uno dei fattori principali alla crescita innovativa del paese.
Fonte: Commissione europea, Mercato unico digitale, Quadro di valutazione digitale
Fonte: Commissione europea, Mercato unico digitale, Quadro di valutazione digitale
Nella tavola 1 è evidente il “digital divide” degli over 60 dell’Italia (24%) rispetto alla media europea (28 paesi membri) che utilizzano internet (33%). Seppur si evidenzia, dopo 10 anni, una crescita nell’uso di internet di 30 punti percentuali resta comunque costante una differenza di genere di 13 punti percentuali negli over 50.
La mancanza di competenze digitali è molto evidente tra chi ha un basso titolo di studio o tra gli over 65. Bisognerebbe permettere l’accesso ad internet negli spazi pubblici (a Roma sarebbe importante avviare un censimento completo di tutte le reti di comunicazione elettronica esistenti) premiando le amministrazioni locali che forniscono un servizio ulteriore ai propri cittadini e sostenere economicamente i soggetti più deboli della società che non possiedono un computer/cellulare o non se lo possono permettere, tramite deduzioni fiscali o vantaggi economici.
Tavola 1 – Utilizzo di internet negli ultimi 12 mesi per tipologia di individuo. Anni 2008-2017, valore percentuale
Fonte: Eurostat
La società è sempre più orientata all’uso di servizi internet come ad esempio l’accesso ai servizi online dall’INPS dove è necessario il possesso di un codice PIN rilasciato oppure di una identità SPID o di una Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
In una società dell’informazione come quella attuale i singoli individui sono sempre maggiormente dipendenti dall’accessibilità e qualità della connessione ad Internet[4] per la partecipazione alla vita democratica, incluso il diritto di ricevere o di comunicare informazioni.
Avere ancora una percentuale elevata di popolazione maschile (40%) e femminile (53%) che non ha mai usato internet nel 2017 è un problema serio per una amministrazione pubblica che vuole traghettare l’acceso ai servizi sul web e anche per quelle imprese che vogliono investire nel settore digitale.
Tavola 2 – Mai utilizzato internet per tipologia di individuo. Anni 2008-2017, valore percentuale
Fonte: Eurostat
Per il M5S “Nessuno deve rimanere indietro” nemmeno sull’utilizzo di Internet; per raggiungere l’obiettivo di agevolare l’accesso ad internet degli over 60 e di includerli tempestivamente nella società digitale il M5S a Roma ha votato, in occasione del bilancio 2018-2020, un ordine del giorno che tra i tanti punti chiede alla giunta di:
- Utilizzare le comunità di “makers” per favorire l’inclusione sociale e digitale dei cittadini over 60 con il coinvolgimento dei principali stakeholder del territorio per la realizzazione di uno spazio digitale del cittadino over 60 dove possa trovare in maniera semplice supporto per tutti i servizi di cui ha bisogno, i dati che lo riguardano e lo stato di tutte le proprie pratiche amministrative e a familiarizzare con gli strumenti telematici e i servizi di e-gov, trasformandosi in cittadini attivi e consapevoli e contribuendo allo sviluppo economico e al processo di digitalizzazione della propria comunità. Anziani, studenti, docenti, programmatori, designer e artigiani lavoreranno insieme per analizzare i bisogni dell’anziano romano ed elaborare proposte innovative e condivise sui temi del digitale per la terza età.
Note
[1] Il Codice dell’amministrazione digitale prevede che “Tutti gli iscritti all’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) hanno il diritto di essere identificati dalle pubbliche amministrazioni tramite l’identità digitale, nonché di inviare comunicazioni e documenti alle pubbliche amministrazioni e di riceverne dalle stesse tramite un domicilio digitale. Con l’istituzione del Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale di cittadini e imprese (SPID) le pubbliche amministrazioni potranno consentire l’accesso in rete ai propri servizi, oltre che con lo stesso SPID, solo mediante la carta d’identità elettronica e la carta nazionale dei servizi”.
[2] E’ stato istituito per la prima volta in Italia un organismo nella sede parlamentare ossia la Commissione sui diritti e i doveri in Internet composta da deputati di tutti i gruppi parlamentari e da esperti, studiosi, operatori del settore e rappresentanti di associazioni con l’intento di giungere alla redazione di una «Dichiarazione dei diritti in Internet».
[3] Tra i 4 punti presenti nelle biblioteche evidenziati a dicembre 2017 , uno risulta temporaneamente sospeso dal 14 novembre per problemi tecnici, in tre si evidenzia la scadenza del 31 dicembre 2017 di cui soltanto 2 hanno esplicitamente menzionato l’obiettivo del punto “Punto di accesso assistito a sostegno dell’inclusione digitale“.
[4] È questo l’intento del regolamento UE da poco entrato in vigore. L’art. 3 afferma che gli utenti finali abbiano il diritto di accedere a informazioni e contenuti tramite il servizio di accesso a Internet.
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