Archivi autore: Monica Montella

Cassa Depositi e Prestiti trasparenza cercasi

trasparenza_logo1Pubblicato sul fatto quotidiano.it *

Lo Stato italiano possiede oltre l’80 per cento di quote di Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Ministero delle Finanze (MEF), il capitale restante è detenuto da alcune fondazioni: Cariplo, Fondazione San Paolo, e altre. Il bilancio di Cassa Depositi e Prestiti è dieci volte quello messo insieme di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Il ministero dell’Economia, essendo azionista quasi totalitario, esercita pienamente i suoi doveri istituzionali ma, nel momento in cui lo fa, deve spiegare ai cittadini italiani con grande Trasparenza quali sono gli obiettivi che intende perseguire con questa enorme quantità di denaro generata dai risparmi del popolo italiano considerando che l’utilizzo di questa straordinaria quantità di risparmio delle famiglie è deciso dalla politica. Continua a leggere

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Quali tasse per la crescita economica?

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Pubblicato sul fatto quotidiano.it * citato da Peter Gomez

Premesso che come cita l’articolo 53 della costituzione italiana “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.

Il concetto è abbastanza chiaro – tutti i cittadini devono pagare le tasse,- lo Stato avrà solo il compito di regolamentare in modo proporzionale alle singole possibilità dei cittadini[1]. Continua a leggere

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I dati non mentono mai; la vera tassazione sugli immobili

L’Istat [1] ha diffuso, in assenza di un comunicato pubblico,  il valore dello stock delle principali attività non finanziarie detenute dalle famiglie, dalle società e dalle amministrazioni pubbliche. In pratica per la prima volta abbiamo un dato ufficiale su una parte del patrimonio italiano. Un approfondimento merita il valore degli immobili (abitazioni e altri).tasse-casa-890x395_c

Nella tavola 1 è possibile analizzare lo stock delle abitazioni e la sua composizione percentuale per i singoli settori istituzionali. Per abitazioni si intendono i fabbricati utilizzati interamente o principalmente come abitazioni, comprese le costruzioni annesse, come i garage, e tutti gli impianti permanenti usualmente installati nelle abitazioni. Continua a leggere

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I voti per i politici ma gli interessi per i cittadini

a cura di Monica Montella[1]

 Le autorità monetarie e le istituzioni finanziarie forniscono all’economia un preciso stock di moneta ogni anno. Il prezzo che si sostiene per l’uso del denaro in un certo periodo di tempo è il tasso di interesse reale[2] che equivale al prezzo che si paga per ricevere un prestito. In pratica nella nostra epoca un paese spende prima di aver incassato le imposte o di aver emesso titoli del debito pubblico, indebitandosi con le banche.

La domanda di moneta negli ultimi anni è cresciuta per effetto dell’attività finanziaria strumentalizzata dagli speculatori perché associata all’insolvenza di un paese, questo meccanismo ha provocato un aumento del debito pubblico a dismisura in alcuni paesi europei. “L’ Italia ha sempre pagato in rapporto al PIL interessi sul debito pubblico molto elevati”[3]. Continua a leggere

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Perchè è importante il Piano Integrato dei Conti

Prima della riforma dei sistemi contabili esisteva una ampia frammentazione normativa. L’assenza di un sistema integrato di rappresentazione contabile pubblico ha causato negli scorsi anni  inevitabili errori contabili frutto di prassi errate, che hanno ridotto la trasparenza e la leggibilità dei bilanci pubblici.Risultati immagini per Piano Integrato dei Conti
Il conto della PA, monitorato dalla UE ai fini della Procedura per i disavanzi eccessivi – PDE – (3% per il rapporto deficit/PIL) è il frutto dell’aggregazione dei bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche. Fino ad oggi abbiamo avuto un sistema di struttura classificatorio e di definizione nei bilanci diverso tra i vari enti territoriali impedendo la comparabilità dei sistemi contabili. “Attualmente purtroppo si fa un lavoro di riconcilazione ex post dei dati contabili di finanza pubblica limitando di fatto la trasparenza delle elaborazioni. Se quindi si sono potuti verificare errori nel calcolo del bilancio pubblico questi si sono riflessi inevitabilmente nel conto della PA. Continua a leggere

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Quanto ci costa il meccanismo di stabilità europeo (MES)

articolo pubblicato su Economiaepolitica.it e ripreso dal ilfattoquotidiano

mesIl meccanismo permanente di stabilità MES[1] è uno dei pilastri dell’area euro per la stabilità della nuova governance economica europea[2].

Il MES è una entità non commerciale intergovernativa ed attualmente impiega circa 140 collaboratori[3]. Gli azionisti del MES sono i 19 Stati membri dell’area euro. Il capitale versato ammonta ad oggi a 80,5 miliardi di euro. Il Governatore[4] è il membro del governo che ha la responsabilità delle finanze. Il consiglio di amministrazione è presieduto dal presidente dell’Eurogruppo, attualmente è  Jeroen DijsselbloemIl Collegio Sindacale[5] ha il compito di controllare la contabilità del MES e verificare che i conti operativi e di bilancio siano in ordine[6]. Continua a leggere

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Un indicatore degli squilibri macroeconomici nell’UE

articolo pubblicato su Economiaepolitica.it

Il monitoraggio degli squilibri macroeconomici è uno degli strumenti di sorveglianza per il coordinamento delle politiche economiche affidati alla Commissione europea dopo la crisi finanziaria del 2008[1]. Secondo la definizione adottata, uno squilibrio è ogni tendenza che possa determinare sviluppi macroeconomici che hanno, o potrebbero avere, effetti negativi sul corretto funzionamento dell’economia di uno Stato membro, dell’Unione economica e monetaria o dell’intera Unione. Se lo squilibrio diventa eccessivo può mettere a repentaglio il corretto funzionamento dell’Unione economica o monetaria. Continua a leggere

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Previsioni del MEF: dalla fantasia del tendenziale al libro delle favole del programmatico

articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it 

Gli interventi previsti nella Legge di Stabilità sono utili a chiarire i contenuti della Nota di aggiornamento al Def  presentata lo scorso primo ottobre e rettificata con la Relazione di variazione del 28 ottobre.

Gli scenari presentati nel documento sono distinti tra il quadro tendenziale, che incorpora le previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente, e quello programmatico, che sconta gli effetti delle misure di finanza pubblica che il Governo intende adottare con il disegno di legge di stabilità. Il 2014, che è risultato peggiore delle aspettative, dovrebbe chiudersi, salvo revisioni, con una diminuzione del Pil reale dello 0,3% (terzo anno consecutivo con il segno negativo), un rapporto deficit/Pil al -3% e il debito/Pil al 131,7% . Continua a leggere

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Il deficit sanitario nella Regione Lazio

articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it 

La sanità rappresenta una delle voci più rilevanti della spesa pubblica. Nel 2012, la spesa del Servizio Sanitario Nazionale, circa 113 miliardi di euro, è risultata pari al 7,3% del Pil[1] secondo la stima della Corte dei Conti, più precisamente 1.903 euro pro capite[2].

Nel 2012 a livello nazionale, si è registrato una perdita di esercizio per 1,26 miliardi di euro (tavola 1) ma in termini di disavanzo sanitario ne registriamo soltanto 906 milioni di euro, per effetto dei fondi inutilizzati degli esercizi precedenti[3]. Continua a leggere

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Come cambia dal 2013 il finanziamento del settore sanitario pubblico

Fino all’anno 2012, a seguito della predeterminazione in sede di legge di stabilità e in accordo con le regioni del livello complessivo del finanziamento del SSN, la ripartizione del finanziamento tra le regioni è stata effettuata sulla base della popolazione residente pesata, con pesi che tengono conto del profilo dei consumi sanitari della popolazione residente, suddivisa per classi di età e sesso (legge n°662 del 1996 articolo 1 comma 34).

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