Archivi autore: Monica Montella

Cooperazione territoriale europea

La cooperazione territoriale europea “è un elemento centrale per la costruzione di uno spazio comune europeo e un pilastro dell’integrazione europea, alla quale apporta un chiaro valore aggiunto sotto varie forme: contribuisce a garantire che le frontiere non diventino barriere, avvicina gli europei tra loro, favorisce la soluzione di problemi comuni, facilita la condivisione delle idee e delle buone pratiche ed incoraggia la collaborazione strategica per realizzare obiettivi comuni”. Continua a leggere

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Fondi Europei: rapporto diretto con l’Italia

Fondi utilizzati a livello Nazionale

Per ottimizzare l’incidenza dei finanziamenti dell’UE sullo sviluppo economico del nostro paese è necessario porre rimedio alla realtà illustrata dal Ministro per la coesione territoriale italiana sul monitoraggio dei fondi europei, edizione 2007-2013, nella quale per la politica di coesione è stata certificata il 47,5% della spesaMa il sole24 ore, come mostra la fotografia della spesa certificata al 7 agosto 2013, sottolinea che “La spesa dei fondi Ue torna a rallentare dopo lo sprint di fine 2012 e cresce il rischio di perdere quote consistenti dei 31 miliardi che dovremmo spendere nel triennio 2013-2015”.
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Fondi Europei: rapporto diretto con l’Europa

Fondi Europei

Il 28 giugno 2013 con l’approvazione del bilancio della programmazione 2014-2020 il Comitato dei Rappresentanti permanenti ha siglato, a nome del Consiglio, l’accordo raggiunto con il Parlamento europeo sul progetto di regolamento che stabilisce il quadro finanziario pluriennale (QFP) dell’UE per il periodo 2014‑2020 e l’accordo inter-istituzionale in materia di bilancio fortemente orientato a sostenere gli obiettivi della Strategia Europa 2020. Continua a leggere

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Monitoraggio conti pubblici – Stima flash secondo trimestre 2013

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

JEL Classification: H6, H60, H61, H62, H63, H68, H69

Nonostante i proclami governativi i conti pubblici continuano a dare segnali d’allarme. Tutto ciò con una pressione fiscale ai massimi livelli. Continua a leggere

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Monitoraggio congiunturale dei conti pubblici

Gli studi dell’OCSE, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea, hanno evidenziato che uno dei requisiti che un sistema di bilancio deve avere per assicurare il controllo efficace della spesa, è la trasparenza verso il Parlamento e l’opinione pubblica. L’attività di monitoraggio e controllo dei conti pubblici costituisce quindi uno dei momenti fondamentali per realizzare, nei confronti di tutti i soggetti istituzionali e non, una forma di accountability sulla verifica della coerenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di finanza pubblica programmati (Riforma della contabilità pubblica, Ragioneria Generale Stato).Foto della Rappresentanza OCSE

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Il debito pubblico e i fattori che lo determinano

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

JEL Classification: H6, H60, H61, H62, H63, H68, H69

La dimensione del debito pubblico italiano, causato principalmente dall’elevata spesa per interessi, sta soffocando ogni prospettiva di crescita economica con ripercussioni devastanti anche sullo stato sociale. Prima che si arrivi ad un punto di non ritorno, il Governo dovrebbe attivare strumenti di politica economica tali da ricondurre lo stock di debito pubblico entro livelli di sostenibilità. Il timore di default dei debiti sovrani di alcuni Paesi, ha indotto l’Europa a definire rigidamente la sostenibilità del debito pubblico innescando un meccanismo di vincoli alla spesa pubblica che impediscono il rilancio della crescita economica. Continua a leggere

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Dal primo trimestre 2013 arrivano segnali negativi sui conti pubblici italiani

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

JEL Classification: H6, H60, H61, H62, H63, H68, H69

Il saldo primario che nel primo trimestre 2013 è risultato negativo per 9,6 miliardi di euro, ha un valore annualizzato[1] rispetto al Pil pari al 2,3%, leggermente inferiore alla stima governativa contenuta nel Def del 2013 (2,4%). Continua a leggere

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Two-pack l’ultima fase del ciclo di sorveglianza. Ma qual’è il vantaggio per l’Italia?

Entra in vigore il “two-pack”: completato il ciclo di sorveglianza di bilancio e migliorata ulteriormente la governance economica per la zona euro. Ma quali sono i costi per i paesi europei e quali i vantaggi?

Two Pack, via libera da Strasburgo al regolamento di stabilità economica

Con la legge di bilancio n. 468 /1978 l’Italia aveva la piena sovranità nazionale. Con la Legge 362 del 1988: si ha la prima Riforma della Legge 468 e con la Legge 208 del 1999: si prospetta l’assetto normativo vigente.

Ma con la firma del Trattato di Maastricht negli anni ’90 l’Italia ha subito la perdita della politica monetaria e ne riceveva una politica fiscale vincolata con il Patto di stabilità e crescita.

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Key questions sulla Comunicazione della Commissione Europea per i principi di correzione di bilancio

a cura di Monica Montella

“key critical issues” sulla Comunicazione della Commissione Europea per i “principi comuni per i meccanismi nazionali di correzione di bilancio”.

Nell’ambito della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, nel 2012 si è definito il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione Economica e Monetaria (c.d. fiscal compact o patto di bilancio) firmato in occasione del Consiglio Europeo di primavera da 25 Stati Membri (non hanno firmato il Regno Unito e la Repubblica CECA). Continua a leggere

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Previsioni di finanza pubblica nell’UEM: Governi al fact checking

di Monica Montella, Franco Mostacci

In primavera, con la trasmissione alla Commissione Europea dei dati di finanza pubblica e dei documenti previsti dal semestre europeo, i Paesi dell’Unione Europea hanno stilato un primo consuntivo dell’anno appena trascorso e hanno esplicitato i loro obiettivi per il 2013. Nel 2012 si è avuto uno scostamento, tra il preventivo e il consuntivo, nei livelli dei principali aggregati di finanza pubblica, intaccando la credibilità dei Governi dell’area UE. C’è da temere che anche nel 2013 l’accuratezza delle previsioni possa essere negativamente influenzata dalla recessione.

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