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Sono nata a Napoli, il 9 luglio 1967, nel pieno del boom economico italiano. Mio padre, pur non avendo avuto l’opportunità di studiare in gioventù, ha seguito con determinazione un corso universitario presso la Federico II, diventando un eccellente podologo, come lo definivano i suoi clienti. Ricordo con orgoglio le visite al suo studio in via Toledo, nel cuore pulsante della Napoli antica e commerciale, dove alleviava le sofferenze di tante persone.
Mia madre ha dedicato la sua vita alla famiglia, crescendo con amore e dedizione me, mia sorella e mio fratello, più grandi di me di sei e cinque anni. Essendo la più giovane, ho potuto beneficiare dell’indipendenza che loro avevano già conquistato, trovando una strada già parzialmente spianata. Sono cresciuta ai Colli Aminei, un quartiere collinare vicino al Vomero, e ho frequentato le scuole elementari “Mameli Zuppetta” e la scuola media “Salvemini”.
Per la scuola superiore ho scelto il Rione Alto, nei pressi dell’Ospedale Cardarelli, diplomandomi in ragioneria e analista contabile. Successivamente, mi sono iscritta alla Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università di Napoli “Federico II”, con indirizzo politico-economico. Nel 1993, all’età di 26 anni, mi sono laureata con una tesi in Geografia politica ed economica dal titolo “Fuorigrotta – Analisi di cartografia tematica su alcuni caratteri della struttura socio-economica a livello di microaree urbane“. Per amore mi sono trasferita a Roma, dove ha avuto inizio il mio percorso professionale.
Il mio primo impiego è stato all’Istat come stagista, e da lì ha preso il via la mia carriera istituzionale. Ho superato un concorso pubblico come ricercatrice e oggi sono prima ricercatrice, esperta di contabilità nazionale, analisi economica e di finanza pubblica.
Sono un’economista e un’esperta di contabilità nazionale. Mi piacerebbe avere più tempo per l’attività fisica e amo molto cucinare.
Credo fortemente in una redistribuzione equa del reddito, attraverso una riforma strutturata del sistema fiscale, sia in termini di imposizione diretta e indiretta, sia mediante trasferimenti in natura alle famiglie. Ritengo fondamentale valorizzare il patrimonio pubblico a favore dei cittadini più svantaggiati e migliorare la qualità della spesa pubblica con un approccio sensibile alla sostenibilità ambientale. Combatterei l’evasione fiscale con misure strutturali e non con interventi estemporanei.
Per rilanciare l’economia in modo sostenibile, accompagnato da innovazione tecnologica, punterei a far tornare in Italia i nostri migliori talenti e investirei maggiormente sui giovani, selezionando le menti più brillanti e competenti. L’Italia ha un patrimonio culturale, sociale e ambientale straordinario, che purtroppo non viene adeguatamente valorizzato. Il mio sogno è trasformare il nostro Paese in un centro di eccellenza per la cultura e la pace.
Infine come uscire dalla schiavitù del debito pubblico?
Un tema cruciale è il debito pubblico. Sebbene il governo abbia posto attenzione alla lotta all’evasione fiscale, la capacità di riscossione rimane sottovalutata. L’efficienza del sistema fiscale è ancora bassa e costosa per i contribuenti.
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Mettiamo fine a questo sistema implicito di corruzione!
Se introdurremo un sistema di monitoraggio trimestrale, con una soglia di sostenibilità sul debito pubblico come indicatore chiave, avremmo la possibilità di monitorare in tempo reale se la gestione delle risorse pubbliche è sostenibile o se ci sono rischi di sperpero di soldi pubblici. Questo approccio consentirebbe di rilevare tempestivamente eventuali squilibri economici e di intervenire in modo mirato, monitorando costantemente una serie di variabili cruciali per la politica economica del Paese. Un sistema di questo tipo, infatti, offrirebbe una visione chiara sulla salute delle finanze pubbliche, favorendo decisioni più responsabili e trasparenti da parte dei governi.
Nel tempo abbiamo affrontato fenomeni critici come alta inflazione, elevati tassi d’interesse, bassa produttività ed eccessiva spesa pubblica inefficiente, con un conseguente aumento del debito. Mentre la politica monetaria è ormai gestita a livello europeo dalla BCE e il pareggio di bilancio è stato introdotto in Costituzione, il problema di fondo resta: chi ha causato il danno continua a gestire la cosa pubblica. Finché la classe politica responsabile dei problemi rimarrà al potere, non ci saranno soluzioni reali.
Vorrei contribuire a fare attività politica in modo diverso, non da cittadina passiva che subisce le decisioni, ma da attivista pronta a contrastare la corruzione diffusa a ogni livello. Oggi Internet offre a tutti la possibilità di partecipare attivamente al cambiamento. Credo in una politica fatta di fatti, non di parole vuote come nei talk show.
Dobbiamo dimostrare con azioni concrete che il cambiamento è possibile. Un gruppo unito di cittadini ha il potere di agire per trasformare la società.
Non accetto più la rassegnazione di chi dice: “Non cambierà mai nulla, chiunque arriva al potere diventa come gli altri“.
Rifiuto questa logica! Non siamo tutti uguali!
Ci sono tanti cittadini attivi che vogliono cambiare l’Italia, come me. Insieme possiamo farcela. Basta crederci.
Consulta anche Chi sono
FEDINA PENALE
Nessuna trascrizione sul casellario giudiziario, e carichi pendenti, nessun patteggiamento.