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Qualità dell’aria a Roma si fanno solo DETERMINE DIRIGENZIALI

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  • L’obiettivo 3.9 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite prevede di ridurre sostanzialmente, entro il 2030, il numero di decessi e malattie da sostanze chimiche pericolose e da contaminazione e inquinamento dell’aria, delle acque e del suolo (mortalità e morbilità per inquinamento).
  • Secondo il Air Quality in Europe – 2019 report, dell’European Environment Agency, nel 2016 si sono registrate quasi 500 mila morti premature per cause ambientali, molte delle quali in Italia, con 58.600 decessi per polveri sottili PM2,5; 14.600 per biossido di azoto e 3.000 per l’ozono.
  • Alcuni ricercatori hanno avanzato l’ipotesi di una interazione tra i livelli di inquinamento atmosferico (particolato) e la diffusione del contagio da coronavirus attraverso le vie respiratorie (Rete Italiana Ambiente e Salute, 2020).
  • La Sindaca Virginia Raggi, con varie Ordinanze ha disposto, periodicamente, la limitazione della circolazione ai veicoli più inquinanti come misura a contenere l’inquinamento e salvaguardare la salute dei romani, nel quadro degli impegni assunti da Roma per la lotta ai cambiamenti climatici e in linea con il PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile).
  • Nelle citate ordinanze non si pone adeguata attenzione a come limitare le principali fonti di emissione primaria dagli impianti termici ad uso civile.
  • Sulla pagina web del Comune di Roma si possono consultare le numerose e identiche DD per il contenimento dell’inquinamento atmosferico riferite all’anno 2020 e 2021 dove si rende noto alla cittadinanza che sulla base dei dati rilevati durante il ciclo di monitoraggio relativo alla giornata di riferimento della rilevazione dalla rete urbana di monitoraggio e validati dall’A.R.P.A. Lazio si prende atto del superamento dei valori.
  • In ogni determina si legge che le principali fonti di emissione primaria da traffico veicolare di polveri inalabili (PM10) e di biossido di azoto (NO2) risultano essere i veicoli diesel e a benzina di vecchia generazione, nonché gli impianti termici ad uso civile.
  • Studi scientifici riportano gli effetti dannosi sulla salute provocati dalla esposizione e concentrazioni significative di polveri inalabili (PM10) e di biossido di azoto (NO2) si manifestano in effetti sanitari sia cronici che acuti soprattutto a carico dell’apparato respiratorio e cardio-circolatorio.
  • I soggetti particolarmente a rischio per l’esposizione ad alte concentrazioni di polveri inalabili (PM10) e di biossido di azoto (NO2) potrebbero essere bambini, donne in gravidanza, persone anziane etc.
  • Non si entra nel merito nelle varie DD su come incidere sulle emissioni inquinanti degli impianti termici ad uso civile nonostante le prescrizioni dell’art.4 del DPR.
  • Si invita semplicemente la cittadinanza a voler limitare gli orari di accessione degli impianti termici e ridurre la temperatura massima degli ambienti al fine di contenere più possibile il contributo antropico alle emissioni inquinanti.
  • Non si provvede al monitoraggio degli impianti termici e al rispetto delle prescrizioni normative degli inquinanti da questi prodotti.

Il Comune di Roma è Autorità competente alla vigilanza sugli impianti termici civili e deve:

  1. effettuare il controllo sul rendimento e sul risparmio energetico degli impianti termici e l’uso razionale dell’energia in coerenza con quanto previsto dall’articolo 31 della l. n. 10/1991;
  2. eseguire accertamenti e le ispezioni di cui all’articolo 9 del D.P.R. n. 74/2013;
  3. effettuare il controllo sull’istallazione di contatori di fornitura, di sotto­ contatori, di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali, di cui all’articolo 9, comma 5, lettere a), b) c) e d) del d.lgs. n. 102/2014″.

Con lordine del giorno n.48 del 31 luglio/1 agosto2018 (collegato alla proposta di deliberazione n. 115/2018) si dovevano predisporre tutte le azioni e le condizioni al fine di accogliere nei bilanci di Roma Capitale l’individuazione delle risorse finanziarie vincolate da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero dello sviluppo economico e della Regione Lazio atte alla realizzazione degli interventi di efficientamento energetico impianti termici installati in alloggi di edilizia residenziale pubblica ERP di proprietà di Roma Capitale; all’esecuzione degli interventi di trasformazione di efficientamento energetico degli impianti termici degli alloggi di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.) e impianti termici installati in edifici di pertinenza comunale; di predisporre le Linee Guida per l’individuazione degli ulteriori interventi ammissibili su abitazioni di edilizia residenziale pubblica di proprietà di Roma Capitale ed accedere ad incentivo nell’ambito all’art. 1.3.1 del cd. Conto Termico.

La Sindaca della città metropolitana di Roma ha approvato con la deliberazione del Consiglio metropolitano n°1 del 29 gennaio 2020 un regolamento per l’esecuzione degli accertamenti delle ispezioni necessarie all’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti termici.

La Sindaca di Roma Capitale NON ha ancora predisposto un regolamento per l’esecuzione degli accertamenti delle ispezioni necessarie all’osservanza delle norme relative al contenimento dei consumi di energia nell’esercizio e manutenzione degli impianti termici.

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Draghi adesso tocca te! Scongiurare il default della Capitale

Il debito storico di Roma non finisce mai di stupirci. Nella ormai 4° versione del 2010 abbiamo un disavanzo pari a 16,8 miliardi di euro, derivante da un credito pari a 5,7 miliardi di euro, di cui 80,9 milioni ancora in attesa di accertamento definitivo, dopo 10 anni,  da parte degli uffici capitolini; e abbiamo un debito (totale massa passiva) pari a 22,5 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi ancora in attesa di accertamento in quanto derivante da partite debitorie per le quali, allo stato degli atti in possesso degli uffici capitolini, non è stato possibile procedere con l’accertamento definitivo.

Tavola 1 – Riepilogo della massa attiva e passiva e relativo disavanzo certificato nelle varie relazioni del Commissario Straordinario di Governo per il periodo  2008 – 2018Fonte: Relazione commissario straordinario del debito di Roma Continua a leggere

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DRAGHI BATTI UN COLPO!

 

Roma è una città fortemente disuguale, la discriminazione degli individui è legata al territorio dove vivono quotidianamente per questo bisogna urgentemente creare le condizioni per superare questa disomogeneità territoriale.

Roma ha una superficie di 1287 chilometri quadrati, pari a 9 metropoli europee messe insieme, comprese Parigi e Vienna; i residenti a Roma sono circa 2,8 milioni.

Soltanto nel 2017 ci sono state nella capitale quasi 5 manifestazioni al giorno inoltre sono arrivati 46 Capi di Stato e 43 Capi di Governo stranieri (con tutte le ripercussioni sulla mobilità urbana) ognuno con relativo seguito e tutti con i conseguenti problemi di ospitalità, traffico e sicurezza.

Roma oltre ad essere sede della Città del Vaticano, il più piccolo Stato indipendente del mondo con 44 ettari, ospita oltre cento Ambasciate, i ministeri, la Camera e il Senato, le Corti e le rappresentanze straniere tutti ospitate in edifici esenti dalle tasse.

Roma è la sede di tre importanti organizzazioni che si occupano di problemi relativi all’alimentazione e all’agricoltura: l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Programma Alimentare Mondiale (IFAD).

Nelle istituzioni pubbliche di Roma lavorano quasi un milione e mezzo di dipendenti e ci sono oltre 16 organizzazioni non profit con 76 mila volontari.

Roma Capitale è la città che ospita 44 università tra pubbliche, private e confessionali. Le tre università pubbliche (La Sapienza, Tor Vergata e Roma Tre) sono frequentate da 180 mila studenti.

Nel 2018 la spesa pro-capite netta romana è stata di 1.650 euro, nel 2020 ha raggiunto la cifra di 1.963 euro per abitante.

Tavola 1– Bilancio di Roma Capitale per titoli e categorie, anni 2016 – 2020* valori assolutiFonte: Rendiconto di gestione Comune di Roma, 2020 dato provvisorio

Con una popolazione che decresce (-35 mila unità) e la spesa netta pro-capite che si è incrementata di 244 euro per abitante si può sostenere che qualcosa è stato fatto.

Ma non basta!

In Aula Giulio Cesare il 27 novembre 2019 sono stati approvati 8 ordini del giorno collegati al dibattito sullo Status di Roma Capitale per sollecitare l’intervento dei livelli di governo nazionale nell’opera di sviluppo e perfezionamento di tale status e nell’attribuzione delle necessarie risorse umane, economiche e finanziarie.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Conte parlando di Roma ha dichiarato che: “Lo statuto di Roma Capitale dovrà essere profondamene riformato, perché sia più aderente al ruolo che la città riveste, anche in quanto sede delle massime istituzioni della Repubblica”.

Oggi in Assemblea Capitolina esamineremo lo -Status Roma Capitale-150° Anniversario Roma Capitale.

Roma Capitale avrebbe bisogno di una legge speciale, come ne fruiscono tutte le grandi capitali europee, per cui lo Stato si deve accollare le spese relative alla funzione di capitale attraverso trasferimenti diretti speciali che devono scaturire da un monitoraggio costante delle esigenze legate allo status di Capitale.

Draghi ha intenzione di proseguire sulla stessa linea? Nelle dichiarazioni programmatiche al Parlamento del 17 febbraio non c’era alcun riferimento alla Capitale d’Italia.

Presidente batta un colpo!



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TRASPARENZA ROMA: pubblicazione determine dirigenziali

 

Nelle Linee programmatiche 2016-2021 per il Governo di Roma Capitale della Sindaca Virginia Raggi, approvate con deliberazione della Assemblea Capitolina (DAC n° 9 del 3 agosto 2016), è riportato al punto 8. ROMA SEMPLICE: “Obiettivo primario è assicurare, quindi, trasparenza e accessibilità a dati e informazioni, per garantire al cittadino la possibilità di conoscere, controllare e valutare l’operato della Giunta Capitolina e della macchina comunale, perché questo è alla base del patto sociale e precondizione per la partecipazione e la collaborazione attiva della cittadinanza”, e al punto 8.1.1. sulla “Situazione attuale e fattori di criticità” l’Amministrazione di Roma Capitale soffre di un deficit di trasparenza, di un’immagine opaca e di una caduta di fiducia da parte dei cittadini.

Il coinvolgimento dei cittadini diventa quindi prioritario per ristabilire quel clima di fiducia tra Amministrazione e la comunità, anche per creare il consenso e la collaborazione necessari per azioni che sono chiaramente di rottura rispetto agli interessi preesistenti. La gravità dei fenomeni corruttivi nella città eterna permette affari milionari ai colletti bianchi in cambio di “briciole” agli ultimi.

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TRASPARENZA ROMA: redazione verbale delle sedute di commissioni

 
Leggi verbale del Municipio VIII
Ascolta il video
 
 
Il regolamento del consiglio comunale all’articolo 90 sul funzionamento delle commissioni permanenti al comma 8. stabilisce che “Le funzioni di segreteria della Commissione sono svolte da un apposito ufficio composto da due dipendenti compresi nelle categorie C e/o D, di cui uno in possesso dei requisiti per assolvere alle funzioni di agente contabile, incaricati dal Direttore dell’Ufficio del Consiglio Comunale d’intesa con il Presidente. I predetti dipendenti, l’uno con l’incarico di segretario e l’altro con funzione di coadiutore, curano tutti gli adempimenti di segreteria e compilano e conservano i verbali delle sedute, sommariamente redatti, sottoscritti dal Presidente e dal medesimo segretario”.  Bisogna aggiungere “purché il senso di quanto si è detto in commissione sia chiaro ed esaustivo”. Non sempre purtroppo è stato così in questi anni.
 
Nella realtà può succedere anche che in una commissione trasparenza con all’ordine del giorno approvazione verbali del 6 novembre chiedo di integrare una mia dichiarazione come da intervento presente nella registrazione della Commissione CG Trasparenza – 06/11/2020  e cioè  che Roma Capitale ha riconosciuto un debito fuori bilancio al concessionario che nel frattempo lo stesso non ha pagato il canone concessorio al dipartimento sport. Ho chiesto che venisse riportato quanto detto in commissione ma non è stato accolta l’integrazione al verbale.

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TRASPARENZA ROMA: accesso al protocollo dei consiglieri

 

  1. Leggi la proposta di delibera
  2. Leggi l’approfondimento
  3. Commissione trasparenza leggi il verbale
  4. Commissione trasparenza leggi il verbale
  5. Leggi la email richiesta commissione
  6. Leggi la PEC inviata il 5 settembre 2019

L’accesso diretto al protocollo da parte dei consiglieri è un tema, oltre che nazionale, determinante per combattere le illeicità negli enti locali.

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Centri di raccolta AMA. Carta vince carta perde in Municipio VIII

 

 

Il 19 ottobre 2020, il giorno prima della votazione della delibera di iniziativa popolare per la gestione del ciclo dei rifiuti urbani di Roma Capitale, in commissione ambiente  sui Centri di Raccolta A.M.A. ho denunciato pubblicamente l’assenza totale di pianificazione di un centro di raccolta differenziata nel Municipio VIII di Roma Capitale.  

Il 21 ottobre 2019 ho denunciato la mancata pubblicazione del video da dove emergeva quanto denunciato ma che purtroppo ad oggi sulla omessa pubblicazione non ho ricevuto nessuna risposta.

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Salviamo il pianeta Terra e non solo

A inizio marzo, mentre ci accingevamo a leggere l’Economia della ciambella di Kate Raworth (Edizioni Ambiente), è iniziato il lockdown ed è stato ben presto chiaro che nulla sarebbe stato più come prima.

leggi il testo integrale

La combinazione di questi due eventi concomitanti, ci ha spinti a ragionare su quali fossero gli scenari ambientali, economici e sociali della società in cui viviamo, per provare a immaginare quali azioni vadano intraprese per cambiare lo stato delle cose.

Nasce da qui l’idea di calare nella situazione italiana la rappresentazione della Ciambella, uno spazio confortevole in cui vivere, compresso tra i vincoli ambientali (il tetto) e il soddisfacimento dei bisogni vitali, economici e sociali (la base), senza dimenticare il trend demografico, con i processi migratori e di urbanizzazione che porta con sé.

Un concetto diverso di economia che mette al centro l’uomo e il suo habitat, anziché i mercati e che propone un modello di sviluppo sostenibile in contrapposizione con la crescita lineare della produzione e del reddito.

Dall’avvio della rivoluzione industriale l’uomo ha interferito sempre di più con l’ambiente, tanto che alcuni scienziati hanno coniato il termine di antropocene, per identificare i cambiamenti (talvolta irreversibili) che in un periodo brevissimo, se paragonato alle ere geologiche, l’attività umana sta generando in termini di distruzione di capitale naturale. Disponiamo di una sola Terra, ma ci comportiamo come se ne avessimo a disposizione 1,6, vivendo al di sopra delle possibilità di rigenerazione delle risorse naturali, con importanti differenze tra le diverse aree territoriali del pianeta.

Le emissioni di anidride carbonica stanno provocando un innalzamento delle temperature che generano a loro volta una serie di effetti a cascata: lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai montani, l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani, la desertificazione dei terreni, la salinizzazione delle coste, la perdita di biodiversità marina e terrestre che riguarda sia la fauna che la flora.

La risposta non può che essere globale e le Nazioni Unite organizzano da anni le Conferenze tra le parti (Cop), che talvolta hanno raggiunto importanti risultati, come nel caso del contenimento del buco dell’ozono, ma che molto spesso devono arrendersi agli egoismi nazionali, come è accaduto per il ritiro degli Stati Uniti (il Paese che più inquina al mondo) dagli accordi di Parigi sul clima, una decisione scellerata presa dal presidente uscente che ora, speriamo, venga riconsiderata al più presto da quello eletto.

Anche l’Italia deve fare la sua parte, intervenendo sugli aspetti più critici che la caratterizzano, come le emissioni di inquinanti, il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico, il ciclo dell’acqua e dei rifiuti, la riconversione urbana, la tutela della biodiversità.

Se da un lato si deve proteggere la salute della Terra dall’azione distruttiva dell’uomo, dall’altro bisogna intervenire per consentire alla maggior parte delle persone di vivere nel miglior modo possibile.

La base sociale è costituita da un insieme di livelli minimi di sussistenza che devono essere garantiti a ciascun individuo, in accordo con quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rappresentazione della base sociale della Ciambella tiene conto della disponibilità di cibo e acqua, salute, istruzione, reddito, equità sociale, fabbisogno energetico, infrastrutture materiali e immateriali, abitazione, parità di genere, diritto di espressione, pace e giustizia.

L’Italia, pur essendo tra i Paesi più sviluppati al mondo, registra molti ritardi ingiustificati, concentrati maggiormente nel Mezzogiorno e tra alcune categorie di persone, che non consentono a tutti di vivere nello spazio confortevole della Ciambella.

Il tasso di abbandono scolastico italiano è superiore alla media europea e un quarto dei giovani compresi tra i 15 e i 34 anni non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione (Neet), con percentuali maggiori tra le donne (28%) e i ragazzi del Sud (36%). Basso è anche il numero dei laureati Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), senza contare che sempre più di frequente l’investimento in capitale umano viene vanificato dalla scelta, quasi obbligata, di andare a svolgere la professione all’estero. La pandemia ha acuito la carenza di personale sanitario specializzato, anche per lo scarso ricambio generazionale degli anni passati.

In Italia la disuguaglianza economica è cresciuta nel tempo e spesso deriva da una disparità di opportunità, tra cui il livello di istruzione, che limita la mobilità sociale intergenerazionale. A questo si aggiunge il divario nord-sud sempre più accentuato e la disparità di genere, che sconta le insufficienti politiche di supporto alla partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

Le differenze sono destinate ad accentuarsi con la pandemia generata dal coronavirus, che ha messo in evidenza la precarietà di molte attività, la fragilità delle infrastrutture, le barriere di accesso per le fasce sociali più deboli alla didattica a distanza o allo smart working.

Una volta superata questa seconda ondata di contagi occorrerà procedere spediti verso una nuova normalità, che non può essere un ritorno al passato, perché la società nel frattempo è cambiata e il tetto ambientale rischia di “crollarci addosso”.

L’Unione europea ha deciso di fare la sua parte e sta stanziando ingenti risorse per il Piano di rilancio e resilienza che assegna all’Italia circa 81 miliardi di sussidi e 127 miliardi di prestiti. Per utilizzarli al meglio c’è, però, bisogno di scelte coraggiose, oltre a migliorare la capacità di progettare e impegnare i finanziamenti ricevuti.

Il cruscotto di indicatori, immagini, grafici e tabelle che abbiamo raccolto per descrivere la Ciambella italiana, rappresenta una base di partenza per offrire da un lato spunti di riflessione per una maggiore consapevolezza collettiva e dall’altro un contributo per agevolare la transizione nella direzione dello sviluppo sostenibile e inclusivo.



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FARMACAP – SCONGIURARE LA LIQUIDAZIONE

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La Farmacap svolge una funzione strategica come polo socio-sanitario pubblico di Roma Capitale e rappresenta la più grande azienda farmaceutica pubblica d’Italia: con 45 farmacie che sono in tante periferie, 10 sportelli sociali e circa 320 dipendenti su un totale di 1.500 ‘farmacisti comunali’ in tutto il Paese. Farmacap, inoltre, ha aderito all’associazione “Asso Farmacie comunali”, che a sua volta fa parte dell’Unione Europea delle farmacie sociali.

Farmacap svolge i servizi di teleassistenza ed assistenza ai soggetti deboli regolati con una convenzione con Roma Capitale, svolge attività di Recup, consegna medicinali a domicilio e offre una presa in carico sociale, soprattutto di utenti anziani nei municipi romani. Continua a leggere



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IDEE IN MOVIMENTO: UNA PROPOSTA TRASPARENTE

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PROPOSTA per REVISIONE STATUTO M5S -possibilità PER CIASCUN ISCRITTO al M5S di finanziare liberamente l’associazione politica attraverso la destinazione del due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche all’atto di presentazione della propria dichiarazione dei redditi per finanziare esclusivamente i “Gruppi Territoriali Locali ” scarica il documento

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Nel dibattito pubblico è da anni che si discute di come finanziare i partiti politici. E nel 2014 è stata approvata la legge n. 13 del 21 febbraio 2014, (G.U. 26/02/2014, n. 47) proprio per dirimere l’annosa questione, ma di fatto si è stabilito di finanziare in forma privata e indiretta i partiti attraverso i gruppi parlamentari e forme di finanziamento come il 2 per mille e le donazioni private. 

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