Archivi categoria: trasparenza

Draghi adesso tocca te! Scongiurare il default della Capitale

Il debito storico di Roma non finisce mai di stupirci. Nella ormai 4° versione del 2010 abbiamo un disavanzo pari a 16,8 miliardi di euro, derivante da un credito pari a 5,7 miliardi di euro, di cui 80,9 milioni ancora in attesa di accertamento definitivo, dopo 10 anni,  da parte degli uffici capitolini; e abbiamo un debito (totale massa passiva) pari a 22,5 miliardi di euro, di cui 5,5 miliardi ancora in attesa di accertamento in quanto derivante da partite debitorie per le quali, allo stato degli atti in possesso degli uffici capitolini, non è stato possibile procedere con l’accertamento definitivo.

Tavola 1 – Riepilogo della massa attiva e passiva e relativo disavanzo certificato nelle varie relazioni del Commissario Straordinario di Governo per il periodo  2008 – 2018Fonte: Relazione commissario straordinario del debito di Roma Continua a leggere

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TRASPARENZA ROMA: pubblicazione determine dirigenziali

 

Nelle Linee programmatiche 2016-2021 per il Governo di Roma Capitale della Sindaca Virginia Raggi, approvate con deliberazione della Assemblea Capitolina (DAC n° 9 del 3 agosto 2016), è riportato al punto 8. ROMA SEMPLICE: “Obiettivo primario è assicurare, quindi, trasparenza e accessibilità a dati e informazioni, per garantire al cittadino la possibilità di conoscere, controllare e valutare l’operato della Giunta Capitolina e della macchina comunale, perché questo è alla base del patto sociale e precondizione per la partecipazione e la collaborazione attiva della cittadinanza”, e al punto 8.1.1. sulla “Situazione attuale e fattori di criticità” l’Amministrazione di Roma Capitale soffre di un deficit di trasparenza, di un’immagine opaca e di una caduta di fiducia da parte dei cittadini.

Il coinvolgimento dei cittadini diventa quindi prioritario per ristabilire quel clima di fiducia tra Amministrazione e la comunità, anche per creare il consenso e la collaborazione necessari per azioni che sono chiaramente di rottura rispetto agli interessi preesistenti. La gravità dei fenomeni corruttivi nella città eterna permette affari milionari ai colletti bianchi in cambio di “briciole” agli ultimi.

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TRASPARENZA ROMA: redazione verbale delle sedute di commissioni

 
Leggi verbale del Municipio VIII
Ascolta il video
 
 
Il regolamento del consiglio comunale all’articolo 90 sul funzionamento delle commissioni permanenti al comma 8. stabilisce che “Le funzioni di segreteria della Commissione sono svolte da un apposito ufficio composto da due dipendenti compresi nelle categorie C e/o D, di cui uno in possesso dei requisiti per assolvere alle funzioni di agente contabile, incaricati dal Direttore dell’Ufficio del Consiglio Comunale d’intesa con il Presidente. I predetti dipendenti, l’uno con l’incarico di segretario e l’altro con funzione di coadiutore, curano tutti gli adempimenti di segreteria e compilano e conservano i verbali delle sedute, sommariamente redatti, sottoscritti dal Presidente e dal medesimo segretario”.  Bisogna aggiungere “purché il senso di quanto si è detto in commissione sia chiaro ed esaustivo”. Non sempre purtroppo è stato così in questi anni.
 
Nella realtà può succedere anche che in una commissione trasparenza con all’ordine del giorno approvazione verbali del 6 novembre chiedo di integrare una mia dichiarazione come da intervento presente nella registrazione della Commissione CG Trasparenza – 06/11/2020  e cioè  che Roma Capitale ha riconosciuto un debito fuori bilancio al concessionario che nel frattempo lo stesso non ha pagato il canone concessorio al dipartimento sport. Ho chiesto che venisse riportato quanto detto in commissione ma non è stato accolta l’integrazione al verbale.

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TRASPARENZA ROMA: accesso al protocollo dei consiglieri

 

  1. Leggi la proposta di delibera
  2. Leggi l’approfondimento
  3. Commissione trasparenza leggi il verbale
  4. Commissione trasparenza leggi il verbale
  5. Leggi la email richiesta commissione
  6. Leggi la PEC inviata il 5 settembre 2019

L’accesso diretto al protocollo da parte dei consiglieri è un tema, oltre che nazionale, determinante per combattere le illeicità negli enti locali.

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Pulizia strade: “cercasi” i turni di spazzamento sul sito di AMA

Nel contratto di servizio che Roma ha siglato con AMA S.p.A., riguardo le azioni programmatiche 2019-2021, è previsto il servizio di spazzamento composto dalle attività di raccolta e recupero di materiali misti, spazzamento manuale assistito, spazzamento meccanizzato, lavaggio e sanificazione pulizia grandi arterie, pulizia delle aree mercatali, pulizia delle piste ciclabili che insistono su sede pavimentata ricomprese nell’ambito di strade e marciapiedi. Continua a leggere

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Salviamo il pianeta Terra e non solo

A inizio marzo, mentre ci accingevamo a leggere l’Economia della ciambella di Kate Raworth (Edizioni Ambiente), è iniziato il lockdown ed è stato ben presto chiaro che nulla sarebbe stato più come prima.

leggi il testo integrale

La combinazione di questi due eventi concomitanti, ci ha spinti a ragionare su quali fossero gli scenari ambientali, economici e sociali della società in cui viviamo, per provare a immaginare quali azioni vadano intraprese per cambiare lo stato delle cose.

Nasce da qui l’idea di calare nella situazione italiana la rappresentazione della Ciambella, uno spazio confortevole in cui vivere, compresso tra i vincoli ambientali (il tetto) e il soddisfacimento dei bisogni vitali, economici e sociali (la base), senza dimenticare il trend demografico, con i processi migratori e di urbanizzazione che porta con sé.

Un concetto diverso di economia che mette al centro l’uomo e il suo habitat, anziché i mercati e che propone un modello di sviluppo sostenibile in contrapposizione con la crescita lineare della produzione e del reddito.

Dall’avvio della rivoluzione industriale l’uomo ha interferito sempre di più con l’ambiente, tanto che alcuni scienziati hanno coniato il termine di antropocene, per identificare i cambiamenti (talvolta irreversibili) che in un periodo brevissimo, se paragonato alle ere geologiche, l’attività umana sta generando in termini di distruzione di capitale naturale. Disponiamo di una sola Terra, ma ci comportiamo come se ne avessimo a disposizione 1,6, vivendo al di sopra delle possibilità di rigenerazione delle risorse naturali, con importanti differenze tra le diverse aree territoriali del pianeta.

Le emissioni di anidride carbonica stanno provocando un innalzamento delle temperature che generano a loro volta una serie di effetti a cascata: lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai montani, l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani, la desertificazione dei terreni, la salinizzazione delle coste, la perdita di biodiversità marina e terrestre che riguarda sia la fauna che la flora.

La risposta non può che essere globale e le Nazioni Unite organizzano da anni le Conferenze tra le parti (Cop), che talvolta hanno raggiunto importanti risultati, come nel caso del contenimento del buco dell’ozono, ma che molto spesso devono arrendersi agli egoismi nazionali, come è accaduto per il ritiro degli Stati Uniti (il Paese che più inquina al mondo) dagli accordi di Parigi sul clima, una decisione scellerata presa dal presidente uscente che ora, speriamo, venga riconsiderata al più presto da quello eletto.

Anche l’Italia deve fare la sua parte, intervenendo sugli aspetti più critici che la caratterizzano, come le emissioni di inquinanti, il consumo di suolo, il dissesto idrogeologico, il ciclo dell’acqua e dei rifiuti, la riconversione urbana, la tutela della biodiversità.

Se da un lato si deve proteggere la salute della Terra dall’azione distruttiva dell’uomo, dall’altro bisogna intervenire per consentire alla maggior parte delle persone di vivere nel miglior modo possibile.

La base sociale è costituita da un insieme di livelli minimi di sussistenza che devono essere garantiti a ciascun individuo, in accordo con quanto previsto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. La rappresentazione della base sociale della Ciambella tiene conto della disponibilità di cibo e acqua, salute, istruzione, reddito, equità sociale, fabbisogno energetico, infrastrutture materiali e immateriali, abitazione, parità di genere, diritto di espressione, pace e giustizia.

L’Italia, pur essendo tra i Paesi più sviluppati al mondo, registra molti ritardi ingiustificati, concentrati maggiormente nel Mezzogiorno e tra alcune categorie di persone, che non consentono a tutti di vivere nello spazio confortevole della Ciambella.

Il tasso di abbandono scolastico italiano è superiore alla media europea e un quarto dei giovani compresi tra i 15 e i 34 anni non studiano, non lavorano e non seguono corsi di formazione (Neet), con percentuali maggiori tra le donne (28%) e i ragazzi del Sud (36%). Basso è anche il numero dei laureati Stem (scienze, tecnologia, ingegneria, matematica), senza contare che sempre più di frequente l’investimento in capitale umano viene vanificato dalla scelta, quasi obbligata, di andare a svolgere la professione all’estero. La pandemia ha acuito la carenza di personale sanitario specializzato, anche per lo scarso ricambio generazionale degli anni passati.

In Italia la disuguaglianza economica è cresciuta nel tempo e spesso deriva da una disparità di opportunità, tra cui il livello di istruzione, che limita la mobilità sociale intergenerazionale. A questo si aggiunge il divario nord-sud sempre più accentuato e la disparità di genere, che sconta le insufficienti politiche di supporto alla partecipazione delle donne al mondo del lavoro.

Le differenze sono destinate ad accentuarsi con la pandemia generata dal coronavirus, che ha messo in evidenza la precarietà di molte attività, la fragilità delle infrastrutture, le barriere di accesso per le fasce sociali più deboli alla didattica a distanza o allo smart working.

Una volta superata questa seconda ondata di contagi occorrerà procedere spediti verso una nuova normalità, che non può essere un ritorno al passato, perché la società nel frattempo è cambiata e il tetto ambientale rischia di “crollarci addosso”.

L’Unione europea ha deciso di fare la sua parte e sta stanziando ingenti risorse per il Piano di rilancio e resilienza che assegna all’Italia circa 81 miliardi di sussidi e 127 miliardi di prestiti. Per utilizzarli al meglio c’è, però, bisogno di scelte coraggiose, oltre a migliorare la capacità di progettare e impegnare i finanziamenti ricevuti.

Il cruscotto di indicatori, immagini, grafici e tabelle che abbiamo raccolto per descrivere la Ciambella italiana, rappresenta una base di partenza per offrire da un lato spunti di riflessione per una maggiore consapevolezza collettiva e dall’altro un contributo per agevolare la transizione nella direzione dello sviluppo sostenibile e inclusivo.



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FARMACAP – SCONGIURARE LA LIQUIDAZIONE

Leggi l’interrogazione

La Farmacap svolge una funzione strategica come polo socio-sanitario pubblico di Roma Capitale e rappresenta la più grande azienda farmaceutica pubblica d’Italia: con 45 farmacie che sono in tante periferie, 10 sportelli sociali e circa 320 dipendenti su un totale di 1.500 ‘farmacisti comunali’ in tutto il Paese. Farmacap, inoltre, ha aderito all’associazione “Asso Farmacie comunali”, che a sua volta fa parte dell’Unione Europea delle farmacie sociali.

Farmacap svolge i servizi di teleassistenza ed assistenza ai soggetti deboli regolati con una convenzione con Roma Capitale, svolge attività di Recup, consegna medicinali a domicilio e offre una presa in carico sociale, soprattutto di utenti anziani nei municipi romani. Continua a leggere



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IDEE IN MOVIMENTO: UNA PROPOSTA TRASPARENTE

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PROPOSTA per REVISIONE STATUTO M5S -possibilità PER CIASCUN ISCRITTO al M5S di finanziare liberamente l’associazione politica attraverso la destinazione del due per mille della propria imposta sul reddito delle persone fisiche all’atto di presentazione della propria dichiarazione dei redditi per finanziare esclusivamente i “Gruppi Territoriali Locali ” scarica il documento

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Nel dibattito pubblico è da anni che si discute di come finanziare i partiti politici. E nel 2014 è stata approvata la legge n. 13 del 21 febbraio 2014, (G.U. 26/02/2014, n. 47) proprio per dirimere l’annosa questione, ma di fatto si è stabilito di finanziare in forma privata e indiretta i partiti attraverso i gruppi parlamentari e forme di finanziamento come il 2 per mille e le donazioni private. 

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Un flash sulle principali entrate di Roma Capitale

Scarica l’analisi PDF

Leggi la proposta di delibera su entrate e patrimonio  bocciata

Leggi la proposta di delibera sulla TARI  bocciata

Leggi interrogazione sul pagamento della TARI   leggi la risposta

Leggi interrogazione su concessione suolo pubblico OSP

Leggi interrogazione su Passi Carrabili risposta uffici

Dal rendiconto del 2019 risulta che Roma Capitale ha accertato 5,6 miliardi di euro di entrate finali (al netto di quelle per conto terzi e partite di giro); di questa cifra soltanto il 59% è stato effettivamente riscosso (capacità di riscossione di competenza).

Dal 2016 al 2019 la capacità di riscossione delle entrate correnti di Roma Capitale è scesa di 4 punti percentuali (Tavola 1).

Le entrate per conto terzi e le partite di giro sono poste figurative del bilancio di un Comune, Roma in particolare, nel biennio 2016-2017, riportava nel documento contabile una cifra elevata “impropriamente“. Continua a leggere

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Roma in default dal 1 gennaio 2022 ma la Raggi non lo sa

 

Cosa succederà nel 2022 a seguito della chiusura della Gestione Commissariale il 31 dicembre 2021 prevista dalla legge di bilancio 2019?

Nelle tavole che seguono si evidenziano le ricadute di questa scelta “a occhi chiusi” sulla consistenza e sulle dimensioni del bilancio ordinario: in pratica “ si avrà un ennesimo default della Capitale D’Italia” ma la Sindaca Raggi non lo sa (ho presentato una proposta di delibera per scongiurare il default della Capitale D’Italia).

Il 29 aprile 2019 è stata tempestivamente allertata, con un documento, la Ragioneria Generale di Roma Capitale delle possibili conseguenze che questa scelta politica nazionale avrebbe comportato sui conti capitolini, ma il cosiddetto “Salva Roma” è stato ugualmente approvato senza verificarne l’eventuale impatto sul bilancio ordinario di Roma.

Il 5 luglio 2019, il 30 settembre 2019, e il 15 aprile 2020  la Corte dei Conti con  le citate Deliberazioni ha analizzato i rapporti finanziari tra Gestione Ordinaria e Gestione Commissariale – e l’Impatto sugli equilibri statici e dinamici dei bilanci di Roma Capitale” fino al 2017.

Dagli ultimi dati disponibili si è potuto costruire la rappresentazione sintetica del debito di Roma, riportata nella  tavola seguente, composta delle tre componenti principali del Piano di rientro[1] riconducibili alla “quarta versione” del riepilogo della massa attiva e passiva fornita dal commissario straordinario. Continua a leggere

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