I dati non mentono mai; la vera tassazione sugli immobili

L’Istat [1] ha diffuso, in assenza di un comunicato pubblico,  il valore dello stock delle principali attività non finanziarie detenute dalle famiglie, dalle società e dalle amministrazioni pubbliche. In pratica per la prima volta abbiamo un dato ufficiale su una parte del patrimonio italiano. Un approfondimento merita il valore degli immobili (abitazioni e altri).tasse-casa-890x395_c

Nella tavola 1 è possibile analizzare lo stock delle abitazioni e la sua composizione percentuale per i singoli settori istituzionali. Per abitazioni si intendono i fabbricati utilizzati interamente o principalmente come abitazioni, comprese le costruzioni annesse, come i garage, e tutti gli impianti permanenti usualmente installati nelle abitazioni. Continua a leggere

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I voti per i politici ma gli interessi per i cittadini

a cura di Monica Montella[1]

 Le autorità monetarie e le istituzioni finanziarie forniscono all’economia un preciso stock di moneta ogni anno. Il prezzo che si sostiene per l’uso del denaro in un certo periodo di tempo è il tasso di interesse reale[2] che equivale al prezzo che si paga per ricevere un prestito. In pratica nella nostra epoca un paese spende prima di aver incassato le imposte o di aver emesso titoli del debito pubblico, indebitandosi con le banche.

La domanda di moneta negli ultimi anni è cresciuta per effetto dell’attività finanziaria strumentalizzata dagli speculatori perché associata all’insolvenza di un paese, questo meccanismo ha provocato un aumento del debito pubblico a dismisura in alcuni paesi europei. “L’ Italia ha sempre pagato in rapporto al PIL interessi sul debito pubblico molto elevati”[3]. Continua a leggere

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Perchè è importante il Piano Integrato dei Conti

Prima della riforma dei sistemi contabili esisteva una ampia frammentazione normativa. L’assenza di un sistema integrato di rappresentazione contabile pubblico ha causato negli scorsi anni  inevitabili errori contabili frutto di prassi errate, che hanno ridotto la trasparenza e la leggibilità dei bilanci pubblici.Risultati immagini per Piano Integrato dei Conti
Il conto della PA, monitorato dalla UE ai fini della Procedura per i disavanzi eccessivi – PDE – (3% per il rapporto deficit/PIL) è il frutto dell’aggregazione dei bilanci di tutte le amministrazioni pubbliche. Fino ad oggi abbiamo avuto un sistema di struttura classificatorio e di definizione nei bilanci diverso tra i vari enti territoriali impedendo la comparabilità dei sistemi contabili. “Attualmente purtroppo si fa un lavoro di riconcilazione ex post dei dati contabili di finanza pubblica limitando di fatto la trasparenza delle elaborazioni. Se quindi si sono potuti verificare errori nel calcolo del bilancio pubblico questi si sono riflessi inevitabilmente nel conto della PA. Continua a leggere

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Quanto ci costa il meccanismo di stabilità europeo (MES)

articolo pubblicato su Economiaepolitica.it e ripreso dal ilfattoquotidiano

mesIl meccanismo permanente di stabilità MES[1] è uno dei pilastri dell’area euro per la stabilità della nuova governance economica europea[2].

Il MES è una entità non commerciale intergovernativa ed attualmente impiega circa 140 collaboratori[3]. Gli azionisti del MES sono i 19 Stati membri dell’area euro. Il capitale versato ammonta ad oggi a 80,5 miliardi di euro. Il Governatore[4] è il membro del governo che ha la responsabilità delle finanze. Il consiglio di amministrazione è presieduto dal presidente dell’Eurogruppo, attualmente è  Jeroen DijsselbloemIl Collegio Sindacale[5] ha il compito di controllare la contabilità del MES e verificare che i conti operativi e di bilancio siano in ordine[6]. Continua a leggere

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Un indicatore degli squilibri macroeconomici nell’UE

articolo pubblicato su Economiaepolitica.it

Il monitoraggio degli squilibri macroeconomici è uno degli strumenti di sorveglianza per il coordinamento delle politiche economiche affidati alla Commissione europea dopo la crisi finanziaria del 2008[1]. Secondo la definizione adottata, uno squilibrio è ogni tendenza che possa determinare sviluppi macroeconomici che hanno, o potrebbero avere, effetti negativi sul corretto funzionamento dell’economia di uno Stato membro, dell’Unione economica e monetaria o dell’intera Unione. Se lo squilibrio diventa eccessivo può mettere a repentaglio il corretto funzionamento dell’Unione economica o monetaria. Continua a leggere

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Previsioni del MEF: dalla fantasia del tendenziale al libro delle favole del programmatico

articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it 

Gli interventi previsti nella Legge di Stabilità sono utili a chiarire i contenuti della Nota di aggiornamento al Def  presentata lo scorso primo ottobre e rettificata con la Relazione di variazione del 28 ottobre.

Gli scenari presentati nel documento sono distinti tra il quadro tendenziale, che incorpora le previsioni di finanza pubblica a legislazione vigente, e quello programmatico, che sconta gli effetti delle misure di finanza pubblica che il Governo intende adottare con il disegno di legge di stabilità. Il 2014, che è risultato peggiore delle aspettative, dovrebbe chiudersi, salvo revisioni, con una diminuzione del Pil reale dello 0,3% (terzo anno consecutivo con il segno negativo), un rapporto deficit/Pil al -3% e il debito/Pil al 131,7% . Continua a leggere

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Il deficit sanitario nella Regione Lazio

articolo pubblicato su ilfattoquotidiano.it 

La sanità rappresenta una delle voci più rilevanti della spesa pubblica. Nel 2012, la spesa del Servizio Sanitario Nazionale, circa 113 miliardi di euro, è risultata pari al 7,3% del Pil[1] secondo la stima della Corte dei Conti, più precisamente 1.903 euro pro capite[2].

Nel 2012 a livello nazionale, si è registrato una perdita di esercizio per 1,26 miliardi di euro (tavola 1) ma in termini di disavanzo sanitario ne registriamo soltanto 906 milioni di euro, per effetto dei fondi inutilizzati degli esercizi precedenti[3]. Continua a leggere

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Come cambia dal 2013 il finanziamento del settore sanitario pubblico

Fino all’anno 2012, a seguito della predeterminazione in sede di legge di stabilità e in accordo con le regioni del livello complessivo del finanziamento del SSN, la ripartizione del finanziamento tra le regioni è stata effettuata sulla base della popolazione residente pesata, con pesi che tengono conto del profilo dei consumi sanitari della popolazione residente, suddivisa per classi di età e sesso (legge n°662 del 1996 articolo 1 comma 34).

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La ripartizione del fondo sanitario della Regione Lazio nel 2012

Fino al 2012 il percorso di riparto del FSN è stato composto di due distinti momenti: in una prima fase sono stati identificati i singoli livelli (LEA) da finanziare e le quote di FSN assegnate ad ogni livello, in un secondo momento sono stati definiti i criteri (ed i relativi pesi) da applicare alla numerosità della popolazione per ogni livello di assistenza.images

Il meccanismo generale di riparto prende il nome di “quota capitaria pesata” ed è costituito da un insieme di regole che si applicano alla popolazione delle regioni.

La numerosità della popolazione residente è il principio guida del riparto, ma tale valore, per i diversi livelli essenziali di assistenza (LEA), viene modulato (pesato) di volta in volta in funzione degli accordi che intercorrono tra le regioni stesse. Continua a leggere

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Gli swap escono dal deficit e salvano l’ITALIA

logo swappubblicato su Molto si è detto sul miglioramento dei conti pubblici per effetto della rivalutazione del PIL  (investimenti in ricerca e sviluppo, economia illegale ecc.) poco si è parlato, però della contestuale riduzione della spesa per interessi, dovuta in gran parte all’esclusione dei contratti di swap e di forward rate agreement (FRA), e del suo impatto sul calcolo dell’indebitamento netto.

Secondo il Sec 2010i flussi monetari derivanti da operazioni di swap di qualunque tipo non sono considerati interessi da registrare come redditi da capitale, bensì sono registrati nel conto finanziario come operazioni inerenti a strumenti finanziari derivati”. Lo stesso discorso vale per i Forward Rate Agreement.
Anche la precedente versione dei conti nazionali (SEC1995), prevedeva lo stesso trattamento per i contratti swap. Però, con il Regolamento CE 2558/2001 era stata aggiunta una specifica Definizione del disavanzo pubblico ai fini della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) che prevedeva l’inclusione dei flussi di pagamento di interessi risultanti da contratti di swap e di forward rate agreement. Continua a leggere

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