Monitoraggio conti pubblici – Stima flash secondo trimestre 2013

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

JEL Classification: H6, H60, H61, H62, H63, H68, H69

Nonostante i proclami governativi i conti pubblici continuano a dare segnali d’allarme. Tutto ciò con una pressione fiscale ai massimi livelli. Continua a leggere

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Monitoraggio congiunturale dei conti pubblici

Gli studi dell’OCSE, del Fondo Monetario Internazionale e della Commissione Europea, hanno evidenziato che uno dei requisiti che un sistema di bilancio deve avere per assicurare il controllo efficace della spesa, è la trasparenza verso il Parlamento e l’opinione pubblica. L’attività di monitoraggio e controllo dei conti pubblici costituisce quindi uno dei momenti fondamentali per realizzare, nei confronti di tutti i soggetti istituzionali e non, una forma di accountability sulla verifica della coerenza dei risultati raggiunti rispetto agli obiettivi di finanza pubblica programmati (Riforma della contabilità pubblica, Ragioneria Generale Stato).Foto della Rappresentanza OCSE

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Il debito pubblico e i fattori che lo determinano

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

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La dimensione del debito pubblico italiano, causato principalmente dall’elevata spesa per interessi, sta soffocando ogni prospettiva di crescita economica con ripercussioni devastanti anche sullo stato sociale. Prima che si arrivi ad un punto di non ritorno, il Governo dovrebbe attivare strumenti di politica economica tali da ricondurre lo stock di debito pubblico entro livelli di sostenibilità. Il timore di default dei debiti sovrani di alcuni Paesi, ha indotto l’Europa a definire rigidamente la sostenibilità del debito pubblico innescando un meccanismo di vincoli alla spesa pubblica che impediscono il rilancio della crescita economica. Continua a leggere

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Dal primo trimestre 2013 arrivano segnali negativi sui conti pubblici italiani

a cura di Monica Montella e Franco Mostacci

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Il saldo primario che nel primo trimestre 2013 è risultato negativo per 9,6 miliardi di euro, ha un valore annualizzato[1] rispetto al Pil pari al 2,3%, leggermente inferiore alla stima governativa contenuta nel Def del 2013 (2,4%). Continua a leggere

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Two-pack l’ultima fase del ciclo di sorveglianza. Ma qual’è il vantaggio per l’Italia?

Entra in vigore il “two-pack”: completato il ciclo di sorveglianza di bilancio e migliorata ulteriormente la governance economica per la zona euro. Ma quali sono i costi per i paesi europei e quali i vantaggi?

Two Pack, via libera da Strasburgo al regolamento di stabilità economica

Con la legge di bilancio n. 468 /1978 l’Italia aveva la piena sovranità nazionale. Con la Legge 362 del 1988: si ha la prima Riforma della Legge 468 e con la Legge 208 del 1999: si prospetta l’assetto normativo vigente.

Ma con la firma del Trattato di Maastricht negli anni ’90 l’Italia ha subito la perdita della politica monetaria e ne riceveva una politica fiscale vincolata con il Patto di stabilità e crescita.

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Key questions sulla Comunicazione della Commissione Europea per i principi di correzione di bilancio

a cura di Monica Montella

“key critical issues” sulla Comunicazione della Commissione Europea per i “principi comuni per i meccanismi nazionali di correzione di bilancio”.

Nell’ambito della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, nel 2012 si è definito il trattato sulla stabilità, sul coordinamento e sulla governance nell’Unione Economica e Monetaria (c.d. fiscal compact o patto di bilancio) firmato in occasione del Consiglio Europeo di primavera da 25 Stati Membri (non hanno firmato il Regno Unito e la Repubblica CECA). Continua a leggere

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Previsioni di finanza pubblica nell’UEM: Governi al fact checking

di Monica Montella, Franco Mostacci

In primavera, con la trasmissione alla Commissione Europea dei dati di finanza pubblica e dei documenti previsti dal semestre europeo, i Paesi dell’Unione Europea hanno stilato un primo consuntivo dell’anno appena trascorso e hanno esplicitato i loro obiettivi per il 2013. Nel 2012 si è avuto uno scostamento, tra il preventivo e il consuntivo, nei livelli dei principali aggregati di finanza pubblica, intaccando la credibilità dei Governi dell’area UE. C’è da temere che anche nel 2013 l’accuratezza delle previsioni possa essere negativamente influenzata dalla recessione.

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Sistemi di assistenza sanitaria: la Telemedicina come bene pubblico

La telemedicina, ossia la prestazione di servizi di assistenza sanitaria a distanza, può contribuire a migliorare la vita dei cittadini europei, sia pazienti che professionisti della salute, affrontando allo stesso tempo le sfide che si pongono ai sistemi di assistenza sanitaria”. La telemedicina può migliorare l’accesso all’assistenza specializzata in settori che soffrono di penuria di personale qualificato o in cui è difficile l’accesso all’assistenza medica. Continua a leggere

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La sanità elettronica: la terza industria del settore sanitario (e-Health): quando diventa realtà?

Per sanità elettronica si intende l’applicazione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione all’intera gamma di funzioni che investono il settore sanitario cioè costruire le reti o i portali di informazione sanitaria, i sistemi di cartelle cliniche elettroniche, la trasmissione delle prescrizioni o delle impegnative per via elettronica (e-prescrizioni, e-impegnative), i servizi di telemedicina, i sistemi di comunicazione personali portatili e indossabili, i portali salute e molti altri strumenti basati sulle tecnologie della comunicazione e dell’informazione e utilizzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura, la sorveglianza sanitaria e la gestione dello stile di vita. Continua a leggere

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FONDI EUROPEI 2007-2013

L’Europa rappresenta il maggior donatore al mondo di finanziamento di progetti di cooperazione. Con i fondi strutturali si promuove lo sviluppo per la coesione economica e sociale. Il periodo di programmazione è di solito di 7 anni; l’attuale periodo che si conclude quest’anno è riferito al 2007-2013, il prossimo sarà riferito alla programmazione europea 2014-2020.

La programmazione europea  2007 2013 si divideva in due tipologie di interventi:

  1. per area geografica es. programma che finanzia i paesi del baltico, programma che finanzia i paesi mediterranei, programma che finanzia i paesi dell’Europa centrale ecc.;
  2. per area tematica (ricerca, energia, trasporti, ecc.); un esempio è il settimo programma quadro per la ricerca.

Le entità di riferimento sono state: lo Stato, le imprese e i cittadini.

Rapporto diretto con l’Europa

Per utilizzare i fondi dei programmi europei si deve partecipare alla call (bando). Il piano di rilascio dei bandi è già definito. Si fa domanda direttamente al programma. Un esempio è ORIZZONTE 2020 (Horizon 2020) è il nome del nuovo programma dell’Unione per il finanziamento della ricerca e dell’innovazione. Altro esempio è il programma  FP7 ICT  ecc vedi di seguito.

Rapporto diretto con l’Italia

In Italia i finanziamenti arrivano direttamente alla pubblica amministrazione che sono le Autorità di Gestione e fanno capo ai ministeri di riferimento per ciascun tematica e alle Regioni. Per utilizzare al meglio i fondi ad esempio le Regioni devono indire i relativi bandi. Il problema oggi è che la gestione è troppo politicizzata e molto spesso per il ritardo delle regioni nel presentare i bandi si perdono i finanziamenti.

Considerate che i programmi sono preparati da ciascuno Stato membro ed espongono le priorità selezionate dalle autorità nazionali e regionali. Quindi sono i nostri ministeri e le nostre regioni che decideranno in quale area o tematica intervenire. I programmi sono finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e/o dal Fondo di coesione. Inoltre ogni programma ha un direttore  che può dare ulteriori informazioni sull’implementazione di un programma e dei progetti risultanti.

Il Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) promuove gli investimenti e contribuisce a ridurre gli squilibri regionali in Europa. In materia finanziaria le priorità comprendono la ricerca, l’innovazione, le questioni ambientali e la prevenzione dei rischi. Il Fesr partecipa quindi al finanziamento di investimenti produttivi che contribuiscono alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro stabili, in primo luogo attraverso aiuti diretti agli investimenti principalmente nelle piccole e medie imprese, di investimenti in infrastrutture e dello sviluppo di potenziale endogeno attraverso misure che sostengano lo sviluppo regionale e locale.

Il Fondo sociale europeo (Fse), i cui progetti sono attuati in linea con gli orientamenti e le raccomandazioni formulate nel quadro della Strategia europea per l’occupazione, è volto a promuovere migliorare l’occupazione, la qualità e la produttività, oltre che l’integrazione sociale.

Questi due fondi, elencati di seguito, sono invece di diretta responsabilità del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, che ha anche responsabilità di cordinamento.

Le fasi di programmazione dell’utilizzo dei fondi:

  1. La Commissione Europea adotta degli orientamenti strategici per la politica di coesione, una sorta di linee guida contenenti principi e priorità che le autorità nazionali e regionali devono seguire nella redazione dei documenti di programmazione dei fondi.
  2. Ogni Stato membro adotta il Quadro Strategico di riferimento nazionale (QSN); le autorità nazionali e regionali useranno questo quadro strategico come base per stilare i “Contratti di partenariato”  con la Commissione e si impegneranno a raggiungere gli obiettivi occupazionali e di crescita dell’Europa entro il 2020.
  3. Sulla base del QSN, gli Stati membri e le Regioni propongono dei Programmi operativi nazionali (PON) (un esempio è il PON ricerca) e regionali (POR), vincolati alle line guida dettate dai rispettivi regolamenti, uno per ogni fondo, contenenti la definizione delle priorità, le disposizioni di attuazione ed il piano finanziario. I programmi operativi sono adottati con Decisione della Commissione.
  4. Bisogna intervenire sui sistemi di gestione e di controllo per i programmi. Un esempio di valutazione e verifica lo trovate in questo rapporto che viene diffuso ogni anno, ma che bisogna capirne l’efficacia.
  5. Infine, ed un aspetto di non poco conto, è l’analisi dei beneficiari dei programmi comunitari. Un esempio di lista di beneficiari dei progetti PON sono elencati a questo link. Il monitoraggio dei beneficiari può far capire se la gestione è troppo politicizzata.

I programmi più importanti sono stati: INTERREG IVCLLPLIFE – CIP – ESPON INTERACT URBACT

Governance in Italia

Con il quadro strategico nazionale (programmazione 2007-2013) sono stati creati due organismi istituzionali (delibera CIPE 174/06) il comitato nazionale per il coordinamento e la sorveglianza della politica regionale unitaria (c.d. comitatone) (ex. D Istitutivo n°2 del 30 01 2009) regolamento interno coordinato dal MISE;
•Comprende: rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Amministrazioni centrali di settore, il MEF, le Regioni e rappresentati del partenariato istituzionale ed economico sociale;
•2 articolazioni o sottocomitati: MEZZOGIORNO (focus per le Regioni dell’obiettivo “Convergenza”); RISORSE UMANE (focus FSE).

E il gruppo di coordinamento strategico per la cooperazione territoriale (GCSCT) si occupa:

•Indirizzo e accompagnamento delle varie fasi di sviluppo delle attività di cooperazione territoriale;
•Comprende: rappresentanti delle Amministrazioni centrali, delle Regioni e del partenariato istituzionale ed economico-sociale;
•Per il Veneto partecipa la dirigente dell’UP cooperazione Transfrontaliera;
•Riferisce al COMITATO NAZIONALE di cui sopra per l’attuazione del QSN;
•Può creare gruppi di lavoro.

I comitati nazionali di coordinamento dei singoli PO hanno assicurato il coordinamento e la coerenza nell’attuazione dei programmi operativi e hanno definito l’indirizzo, il coordinamento, la valutazione strategica per l’attuazione nazionale dei programmi operativi.

Programmi Operativi Nazionali 2007-2013

Programma operativo ‘Reti e mobilità’

Programma operativo ‘Ambienti per l’apprendimento’

Programma operativo ‘Governance e assistenza tecnica’

Programmi multiregionali

Programma operativo ‘Energie rinnovabili e risparmio energetico’

Programma operativo ‘Ricerca e competitività’

Programma operativo ‘sicurezza per lo sviluppo’

Programmi regionali

Programma operativo ‘Lazio’

Ad esempio dal bilancio 2011 del programma operativo fondi europei della Regione Lazio è emerso che le imprese che hanno preso i fondi sono le società convenzionate sempre a partecipazione della Regione Lazio come ad esempio “Lait”; bisogna intervenire subito per permettere a tutte le imprese presenti sul territorio regionale di avere l’opportunità di usufruire di fondi europei. Inoltre nei resoconti delle attività del Posfers anno 2011 è emerso che fino ad oggi la regione Lazio ha scelto di accedere solo ai fondi per l’occupazione. In 2 anni di attività non è partito nemmeno un progetto su tematiche sanitarie. Chiediamoci il perché?

Programma operativo ‘Lombardia’

Programma operativo ‘Sicilia’

Programma operativo ‘Sardegna’

Programma operativo ‘Umbria’

Programma operativo ‘Basilicata’

Programma operativo ‘Veneto’

Programma operativo ‘Molise’

Programma operativo ‘Marche’

Programma operativo ‘Friuli Venezia Giulia’

Programma operativo ‘Valle d’Aosta’

Programma operativo ‘regione Emilia-Romagna’

Programma operativo regionale ‘provincia autonoma di Trento’

Programma operativo ‘Toscana’

Programma operativo ‘Puglia’

Programma operativo ‘Abruzzo’

Programma operativo ‘Provincia autonoma di Bolzano’

Programma operativo ‘Piemonte’

Programma operativo ‘Campania’

Intervento del Procuratore regionale Tommaso Cottone della Corte dei Conti del 2 marzo 2013 in cui mette in evidenza che la Regione (Campania) soffre sempre delle stesse disfunzioni e, paradossalmente, le contraddizioni si rivelano sempre più forti. Le deviazioni, le furbizie e le frodi sono elevate a sistema.

Per i soli programmi 2007/2013 la dotazione complessiva di risorse approvate per la Regione Campania per il FESR è di € 6.264.795.198 per n. 4153 progetti ammessi al finanziamento. Di questi sono stati impegnati € 4.581.223.385 e finora certificati solo € 928.086.756.

Comitato di sorveglianza POR Campania

Programma operativo ‘Liguria’

Programma operativo ‘Calabria’

Cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale

Programma operativo ‘Italia – Austria’

INTERREG IV A Italia – Austria

Programma operativo ‘Italia – Francia Alpi’

Programma operativo ‘Italia-Svizzera’ 

Programma operativo ‘Italia – France maritime’

Programma operativo ‘Italia – Slovenia’

Programma operativo ‘Grecia – Italia’

Programma operativo ‘Italia-Malta’

Regole per le procedure di presentazione, valutazione, selezione e attribuzione di proposte per azioni indirette nell’ambito del Settimo programma quadro di attività comunitarie di ricerca, sviluppo tecnologico e dimostrazione (2007-2013) e del Settimo programma quadro della Comunità europea dell’energia atomica per le attività di ricerca e formazione nel settore nucleare (2007-2011).

Comitato di sorveglianza

Il comitato di sorveglianza riferisce alla delegazione italiana che opererà rispettando le posizioni espresse dal Comitato nazionale e varia a seconda del programma. Compiti ex art 65 Reg. 1083/2006:
• esamina e approva i criteri di selezione dei progetti;
• valuta i progressi compiuti dai PO e i risultati dei PO per ogni asse prioritario;
• può proporre all’Adg revisioni/esami del PO;
• esamina ed approva qualsiasi proposta di modifica inerente al contenuto della decisione della Commissione relativa alla partecipazione dei Fondi.

Queste erano le linee guida sui finanziamenti 2007-2013.

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