Premesso che l’oggetto sociale dell’azienda partecipata al 100% dal Comune riguarda la gestione del servizio di riscossione tributi per il Comune di Roma Capitale. Nella società la situazione ritrovata è abbastanza critica per mancanza da anni di azioni di indirizzo aziendale e di controllo vero da parte di Roma Capitale.
Oltre ad AMA per il servizio di contrasto all’evasione sulla TARI[1], sono due i Dipartimenti del Comune che usufruiscono dei servizi di Aequa Roma, il Dipartimento RE (Dipartimento Risorse Economiche) che chiede supporto per il contrasto all’evasione totale e/o parziale dell’ICI/IMU/TASI, contributo di soggiorno, alla bonifica e aggiornamento delle banche dati (tutti servizi delicatissimi e importantissimi) ecc.; il Dipartimento SE-AAPP (Dipartimento Sviluppo Economico, Attività Produttive e Agricoltura) per servizi di supporto allo sportello delle Imprese Pubblicitarie, alle verifiche in materia di impiantistica pubblicitaria al monitoraggio riscossione e al recupero del canone di pubblicità, alla conduzione del sistema SIAP ecc.; tutti servizi di riscossione che potrebbero essere svolti tranquillamente all’interno dei rispettivi Dipartimenti di Roma Capitale (visto che l’organico capitolino ammonta a 23 mila dipendenti) ma che in realtà costano al comune di Roma ulteriori 18 milioni di euro all’anno per il contratto di servizio con Aequa Roma, per 311 dipendenti i cui costi prevalenti sono proprio per il personale[2]. Continua a leggere
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