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Progetti europei 2007 – 2013 per finanziare le smart cities

Progetti europei per le smart cities

Di seguito sono elencati tutti i progetti inerenti le smart cities. Sono stati finanziati ingenti somme di denaro e adesso bisogna monitorare gli output e outcomes prodotti. Di solito per ogni progetto ne segue uno correlato attinente la formazione.

Progetto BE&SAVE – AQUASYSTEM – SIGLOD con Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CALABRIA CAMPANIA PUGLIA (esclusa formazione) SICILIA

Il progetto complessivo nell’ambito risorse naturali riguarda i temi della gestione del ciclo di vita dei beni (distribuzione, valorizzazione energetica, interramento in discarica in sicurezza) e della gestione del ciclo integrato dell’acqua.

Progetto DICET – INMOTO – ORganization of Cultural HEritage for Smart Tourism and Real-time Accessibility (OR.C.HE.S.T.R.A.) con Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CALABRIA CAMPANIA PUGLIA

I progetti hanno l’obiettivo di sviluppare strumenti di valorizzazione e capitalizzazione dell’offerta culturale e delle risorse ambientali di un territorio e la promozione e commercializzazione dell’offerta turistica da parte delle PA locali. Le due linee di intervento condividono la piattaforma tecnologica e il paradigma “Social Network” per realizzare un ecosistema in cui convivono aziende, pubblica amministrazione, cittadini e turisti e dove i servizi vengono creati coinvolgendo tutti gli attori in un approccio di “Social Innovation”.

Progetto EDOC@WORK 3.0 Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CAMPANIA (esclusa formazione)  PUGLIA

Il progetto si propone di offrire una soluzione strutturata e scientificamente solida a tutta la filiera dell’Education, dalla scuola primaria sino alla formazione professionale operando su tutta la catena del valore: modelli didattici e organizzativi, contenuti digitali multimediali e interattivi, infrastruttura tecnologica abilitante per l’erogazione di servizi didattici in cloud a docenti, studenti, famiglie, scuola e università, formazione professionale.

Progetto i-NEXT Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

SICILIA 

Il progetto riguarda l’efficienza energetica degli edifici e il tema della mobilità e logistica sostenibile, alimentata da energia ricavata da fonti rinnovabili. L’intreccio tra i due temi consente di rendere disponibili alla PA soluzioni tecnologiche e gestionali integrate in grado di contenere i costi economici, ambientali e sociali determinati dai consumi energetici e dalla mobilità di persone e merci.

Progetto PRISMA Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

SICILIA CAMPANIA (esclusa formazione) PUGLIA

Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma “open” interoperabile di cloud computing per i servizi di e-goverment, su cui realizzare una serie di applicazioni per la Pubblica Amministrazione Locale. Partendo dalla selezione di componenti già disponibili presso la PA verranno sviluppate le componenti mancanti per realizzare una piattaforma “open” federabile, con prestazioni analoghe a quelle di sistemi proprietari. La piattaforma consentirà alla PAL di svolgere il ruolo di “cloud provider” offrendo servizi a diverse categorie di utenti. Componenti della piattaforma o interfacce compatibili saranno rese disponibili anche da soluzione IaaS commerciali dei partner industriali presenti nel progetto (Sielte, CILEA) ed esterni (Telecomitalia, Aruba).

Progetto Smart Energy Master per il governo energetico del territorio – SINERGREEN – RES NOVAE Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CALABRIA PUGLIA CAMPANIA SICILIA

Il progetto comprende attività di ricerca sui sistemi di produzione e gestione dell’energia, sulle reti di distribuzione e storage a scala locale:

  • Un primo ambito sperimenta un sistema di gestione dei flussi energetici a livello municipale, per ridurre i costi energetici, potenziare la multi-generazione da fonti rinnovabili, contenere l’impatto ambientale ed accrescere la consapevolezza energetico-ambientale in ogni attore della comunità.
  • Un secondo ambito realizza un sistema di monitoraggio, di supporto alle decisioni, di gestione e programmazione della produzione/consumo di energia e di altre risorse (acqua e gas) in condizioni normali e di crisi o emergenza. Parallelamente, propone strumenti per gestire con maggiore efficienza le infrastrutture critiche (reti elettriche, idriche e del gas) che, pur essendo interdipendenti, oggi sono gestite in maniera non sistematica ed aggregata.
  • Un terzo modulo propone lo sviluppo di sistemi e modelli di analisi predittiva sui consumi, finalizzati all’efficientamento energetico degli edifici pubblici ad elevata umanizzazione e al monitoraggio dell’utilizzo energetico del territorio.

Progetto SMART HEALTH CLUSTER OSDH – SMART FSE STAYWELL Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CALABRIA PUGLIA CAMPANIA SICILIA

I progetti costituiscono un gruppo unitario di attività di ricerca che indirizza i principali temi della sanità 2.0, proponendo come “vision” un sistema di “e-health” con una forte caratterizzazione di interoperabilità.

Il progetto, suddiviso in due moduli omogenei con importanti interazioni tra di loro, intende sviluppare un’infrastruttura innovativa di carattere tecnologico, con applicazioni a livello sovra/regionale, locale e individuale che abilitano nuovi modelli di intervento nei principali momenti della salute e del benessere dei cittadini. Si parte dall’area “pre-clinica” (benessere, stili di vita e prevenzione), per continuare con la gestione delle emergenze e delle acuzie (diagnosi mediante sensori innovativi, ottimizzazione dei percorsi sanitari) fino alla deospedalizzazione, all’home caring e ai servizi di telemedicina in cronicità. La connessione tra gli elementi “verticali” del percorso sanitario avviene in modalità “aperta” su una piattaforma tecnologica orizzontale “cloud”. Le informazioni sono condivise secondo il paradigma del Fascicolo Sanitario Elettronico di 2° generazione (compatibile con le specifiche InFSE e coerente con le Linee Guida nazionali), che abilita l’interoperabilità tecnica, semantica e organizzativa per lo scambio dei dati e per l’aggregazione e il monitoraggio intelligente degli eventi sanitari. In tale contesto è previsto anche lo sviluppo di una piattaforma per la formalizzazione e l’ottimizzazione dei profili di cura, che capitalizza le informazioni presenti in basi di dati sanitari eterogenee e distribuite. Altri temi orizzontali sono gli strumenti di controllo del rischio clinico (risk management) e di empowerment degli operatori sanitari e strumenti di governo e programmazione territoriale.

Tutte le regioni della convergenza: Calabria, Campania, Puglia e Sicilia sono complessivamente coinvolte nella sperimentazione.

Progetto SMART TUNNEL Progetto di formazione correlato

Regioni d’intervento

CAMPANIA

Il progetto riguarda lo sviluppo di tecnologie per il controllo e la razionalizzazione del traffico di navi mercantili e passeggeri in area portuale, la movimentazione e la gestione dei container, la movimentazione e gestione degli automezzi. Le città portuali italiane si caratterizzano per elevati livelli di inquinamento dell’aria determinato dalle navi in banchina e dalla congestione del traffico per i mezzi che in uscita dall’area portuale transitano nella viabilità urbana. Il tema della logistica nelle aree portuali italiani è una questione centrale per lo sviluppo sostenibile delle aree urbane costiere.

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Road map strategica per creare la smart city

1. La volontà politica è il primo problema per capire il piano strategico di azione per le smart city cioè una precisa “roadmap politica”.
2. La Governace e leardership è il secondo problema da affrontare perché si deve capire se creare una governace e una leardership a livello di competenze centrale oppure lasciare a livello locale la gestione, quindi lasciare al territorio completa autonomia con tutte le conseguenze che ciò comporta (ogni città utilizza piattaforme informatiche diverse, progetti magari ripetuti per ciascun comune ecc.). In questo caso i costi sarebbero altissimi mentre in un ottica centralizzata un progetto già avviato in un Comune potrebbe essere utilizzato anche in un altro Comune con le stesse caratteristiche.
3. La condivisione della pianificazione dei progetti da parte degli attori principali quali i cittadini, le imprese e le istituzioni penso che sia un aspetto fondamentale già ormai largamente condiviso. Le imprese hanno la loro responsabilità nel processo di sviluppo intelligente. Le istituzioni devono favorire e consentire, attraverso una piattaforma condivisa, il processo di innovazione intelligente delle città italiane. Il cittadino è l’attore principale di questo processo di crescita. I cittadini devono guidare le imprese nel processo di sviluppo per creare valore aggiunto sostenibile ed efficiente al loro servizio. Raggiungere una soluzione/obiettivo insieme alla comunità o con la partecipazione dei cittadini  è il punto importante di questo metodo di costruzione delle politiche partecipate.
4. Anche l’aspetto finanziario e la partnership con fornitori ICT e finanziamenti multisourcing sono aspetti importanti da affrontare. Bisogna capirne l’entità per individuare una strategia di azione.
5. Dal “problema smart” alla “soluzione smart”. La strategia di azione prevede un periodo di studio e di approfondimento del problema e del perchè del suo verificarsi. Se non abbiamo evidenziato con chiarezza su segnalazione dei cittadini quali sono i problemi delle nostre città non possiamo iniziare a proporre progetti smart.
6. Comunicazione dei risultati. Bisogna effettuare un monitoraggio periodico dei risultati e delle ricadute. Controllare gli esiti (outcomes) per verificare se gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti. Magari una commissione di cittadini intelligenti può controllare i progressi evidenti che scaturiscono da progetti smart city.

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Definire una smart city

Il principale problema che si evidenzia nel definire una smart city è il fatto che ogni città presenta solo alcuni progetti specifici ma in complesso non coprono il ventaglio delle dimensioni urbane quali dovrebbero essere:
  • salute, sicurezza, cultura e qualità abitazioni sostenibili (smart living)
  • economia sostenibile (smart economy)
  • mobilità sostenibile (smart mobility)
  • cittadini intelligenti/turismo intelligente (smart people)
  • sostenibilità ambientale ed energetica (smart environment)
  • tecnologie intelligenti (smart tecnology)
  • governance intelligente (smart governance)
Una smart city si può definire tale solo se ha avviato/adottato tutti i 7 punti contemporaneamente nel proprio territorio. Se una città ha avviato solo una dimensione non possiamo definirla città smart.
Fino ad oggi quante città hanno avviato progetti per la propria riconversione in una smart city?
  • Comuni “anticipatori” cioè comuni che hanno già avviato alcuni parziali progetti di smart city;
  • Comuni “emergenti” cioè comuni che hanno iniziato a sviluppare progetti in sintonia con i piani regionali e con l’UE;
  • Comuni “potenziali” cioè in ritardo ma interessati (o non!) a progettare innovazione; in questo caso non sono stati efficaci i piani regionali nazionali e UE attivati. Perchè?

Ecco un primo elenco, presente nel sito dell’ANCI, delle città che hanno avviato una o più dimensioni smart. Tra le città italiane candidate per l’acquisizione del titolo Smart City vi è Torino, che grazie a vari progetti ed iniziative quali Torino Smart City si conferma all’avanguardia delle implementazioni tecnologiche e logistiche volte a migliorare la vita in città. Ma è tutto da verificare!!! Perchè Il 10 febbraio 2009 a Bruxelles, la Città di Torino ha ufficialmente sottoscritto il Patto dei Sindaci (Covenant of Mayors), il 13 settembre 2010 il Consiglio Comunale ha approvato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile della Città (TAPE – Turin Action Plan for Energy). Ma questa è volto a favorire solo il risparmio energetico. Infine, segnalo il progetto europeo Periphéria a cui hanno partecipato il Comune di Genova e di Milano con la partecipazione del Politecnico di Milano.

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